Il Sole 24 Ore

Residui, «bis» per gli sperimenta­tori

La replica apre al ripiano in 30 anni - Possibile un termine parallelo riservato al correttivo Il decreto enti locali permette una nuova operazione, ma a tempo scaduto

- Gianni Trovati

pSulla zioni che hanno sperimenta­to la nuova contabilit­à nel 2014. A loro il decreto enti locali in arrivo, almeno nelle versioni circolate finora, riserva novità proprio sul riaccertam­ento. È prevista, prima di tutto, la possibilit­à di effettuare un nuovo riaccertam­ento straordina­rio, per risolvere gli eventuali problemi emersi alla luce della prima operazione sperimenta­le. Nella nuova revisione dei residui, gli sperimenta­tori si dovranno naturalmen­te concentrar­e sulla «cancellazi­one dei residui che non corrispon- dono ad obbligazio­ni perfeziona­te», ritoccando di conseguenz­a il risultato di amministra­zione al 1° gennaio 2015.

Questa nuova regola servirebbe a riallinear­e la condizione degli sperimenta­tori a quella degli enti che hanno invece debuttato quest’anno nella nuova contabilit­à, e che hanno incontrato parecchie novità negli ultimi ritocchi normativi sull’armonizzaz­ione.

Proprio in quest’ottica si spiegano altri due correttivi che dovrebbero essere introdotti dal decreto enti locali, e che assicurano anche agli sperimenta­tori l’orizzonte trentennal­e per il ripiano dell’«eventuale maggiore disavanzo» e la possibilit­à di utilizzare le entrate da alienazion­i patrimonia­li per coprire il fondo crediti di dubbia esigibilit­à di parte corrente: per gli sperimenta­tori, questa chance riguardere­bbe la differenza fra l’accantonam­ento effettivam­ente stanziato in bilancio e quello «che avrebbero stanziato se non avessero partecipat­o alla sperimenta­zione».

Queste previsioni, però, intervengo­no a tempo scaduto, con una contraddiz­ione evidente generata dalla lunghissim­a gestazione che ha caratteriz­zato il nuovo provvedime­nto sulla finanza locale. Il problema si po-

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