Pensioni, una tantum da 278 a 750 euro
Rimborsi a 3,7 milioni di persone, tetto a 3mila euro lordi - L’impatto sui conti: 2,18 miliardi nel 2015
pUna soluzione flessibile e leggera, con un impatto di soli 2,18 miliardi sull’indebitamento netto del 2015, che non supererà il 2,6% del Pil programmato. Mentre dal 2016, il costo a regime sarà di 500 milioni l’anno.
Il Governo ha deciso di rompere gli indugi e varare subito il decreto legge sul nodo pensioni. Il primo agosto per circa 3,7 milioni di pensionati arriverà il rimborso una tantum della perequazione perduta nel 2012-2013 per effetto del blocco deciso dal Governo Monti. E dal 1° settembre scatterà una parziale rivalutazione all’inflazione graduata su fasce di importi e con tetto a sei volte il minimo. Restano fuori dai rimborsi circa 650mila pensionati con i redditi più elevati (sopra le sei volte il minimo, tremila euro lordi).
Il rimborso sarà effettuato utilizzando un decalage sulla falsariga di quello varato dal Governo Letta per il 2014-2016 ma in versione rimodulata. Ieri sera non era ancora disponibile il testo del decreto, valgono dunque gli esempi fatti dal premier in conferenza stampa in cui ha annunciato le decisioni del Governo dopo la pronuncia della Consulta. Sono tre gli esempi proposti da Matteo Renzi per spiegare come funzionerà il rimborso. Si conferma l’impianto a scalare con il crescere del reddito pensionistico: chi percepisce una pensione di 1.700 euro lordi avrà diritto a un bonus da 750 euro. Chi prende 2.200 euro lordi avrà 450 euro. Chi percepisce 2.700 euro lordi avrà 278 euro. La media dei rimborsi è pari a 500 euro. A regime dal 2016 a chi prende 1.700 euro lordi andranno 180 euro l’anno grazie all’indicizzazione - ha proseguito il premier - 99 euro all’anno a chi prende 2.200 euro lordi, 60 euro l’anno a chi prende 2.700 euro lordi. Il meccanismo perequativo per gli anni futuri sarà diverso da quello attuale, ha spiegato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e più generoso. Resterà lo schema progressivo con calcolo dell’indicizzazione sull’intero importo e non per scaglioni, che per il 2016 e per gli anni seguenti verrà coperto con la legge di Stabilità, ovvero dopo che il Governo avrà indicato nella Nota di aggiornamento del Def di settembre l’inflazione programmata per il 2016.
Sulle coperture Renzi e Padoan hanno confermato che per gli arretrati la fonte principale sarà garantita dal cosiddetto “tesoretto”, il famoso differenziale tra deficit tendenziale e programmatico di quest’anno che vale 1,6 miliardi. A queste risorse si aggiungeranno arrotondamenti legati ad alcuni accantonamenti di bilancio. È una questione di stock e flussi, ha spiegato Padoan, che ha giustificato i rimborsi parziali perché un adempimento tout court della sentenza della Corte avrebbe avuto conseguenze molto gravi