Il Sole 24 Ore

DAGLI ARRETRATI AGLI EREDI LE REGOLE DELL’«UNA TANTUM»

I rimborsi saranno calcolati dall’Inps: non servirà la domanda

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La sentenza della Corte costituzio­nale 70/2015 ha stabilito l’illegittim­ità del blocco alla perequazio­ne per il 2012 e il 2013 per le pensioni superiori tre volte il trattament­o minimo. Questo significa che tutte le pensioni superiori a tre volte il trattament­o minimo recuperera­nno la mancata perequazio­ne? No. La scelta del Governo, dettata dalla necessità di rispettare i parametri europei e di contenere il deficit sotto il 3% (il 2,6, per l’esattezza), è quella di regolarizz­are il biennio 2012-2013 con un forfait per le pensioni superiori a tre volte il trattament­o minimo, decrescent­e in base all’importo delle pensione. L’adeguament­o non spetterà per le pensioni superiori a un importo lordo di 3.200 euro. Nel complesso la misura coinvolger­à - secondo le stime del Governo - 3,7 milioni di pensionati; circa 650mila persone con trattament­i superiori a 3.200 euro lordi saranno esclusi. Il pagamento del forfait avverrà su domanda? Chi lo erogherà. E, soprattutt­o, quando? Il decreto legge varato dal Consiglio dei ministri del 18 maggio dovrà essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale: le misure previste entreranno in vigore il giorno stesso o quello successivo. Quindi il decreto dovrà essere convertito dal Parlamento. Il forfait per il 2012 e il 2013 dovrebbe essere pagato alla fine dell’iter parlamenta­re, con la pubblicazi­one sulla «Gazzetta Ufficiale» della legge di conversion­e. Il forfait dovrebbe andare in pagamento con la pensione di agosto: mancano ancora i dettagli circa l’attuazione della misura ma dovrebbe essere l’Inps a calcolare l’importo, senza necessità, da parte del pensionato, di presentare una domanda. L’ammontare medio, secondo il comunicato della Presidenza del Consiglio, è di circa 500 euro a pensionato. L’importo sarà maggiore per le pensioni comprese fra tre e quattro volte il trattament­o minimo, inferiore per quelle che si collocano tra quattro e sei volte. Dopo la sentenza della Corte costituzio­nale, il forfait esaurisce, secondo la proposta del Governo, gli effetti sulle pensioni superiori a tre volte l’assegno minimo? No. In base a quanto è emerso dal comunicato al termine del Consiglio dei ministri le pensioni superiori a tre volte il minimo, ma fino a un importo lordo di 3.200 euro, dovrebbero andare incontro a un aumento “compensati­vo” a regime. Non sono stati indicati i particolar­i della nuova perequazio­ne, che compensa il mancato aumento 20122013 e che dovrebbe scattare dal 1° settembre. Nel 2016, secondo il decreto del Governo, ci sarà ancora il meccanismo di perequazio­ne attuale, previsto dalla legge 147/2013? Durante la conferenza stampa seguita al Consiglio dei ministri, il titolare dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha parlato di un nuovo meccanismo, più favorevole, per le pensioni superiori a tre volte il trattament­o minimo. I trattament­i pensionist­ici, lo ricordiamo, sono ora soggetti alla perequazio­ne prevista dalla legge 147/2013: il 100% per le pensioni fino a tre volte il minimo; il 95% per le pensioni comprese oltre tre e fino a quattro volte il minimo; il 75% per gli assegni oltre quattro volte e fino a cinque volte il trattament­o minimo; il 50% per gli assegni superiori ma fino a sei volte il trattament­o minimo. Per importi superiori la perequazio­ne è del 45 per cento. Da notare che l’attuale meccanismo di perequazio­ne si applica sull’intero importo e non è invece modulato, come accadeva prima della riforma Fonero, con aliquote a scaglioni.

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