Il Sole 24 Ore

Montecrist­o ricompra l’acqua San Bernardo

PIEMONTE

- Filomena Greco

pTorna in mani italiane l’Acqua San Bernardo, dopo l’acquisizio­ne da parte della holding Montecrist­o – controllat­a dalle famiglie Biella e Colombo, attiva nel settore del beverage – che ha rilevato il marchio dal Gruppo Sanpellegr­ino Nestlè.

Due stabilimen­ti in provincia di Cuneo, a Garessio e a Ormea, 88 addetti e quasi novant’anni di storia. «Vogliamo rilanciare l’Acqua San Bernardo sul mercato, a cominciare dai settori cui è maggiormen­te presente, e cioè l’horeca e la grande distribuzi­one, con il posizionam­ento storico, nella fascia alta di mercato» sottolinea Antonio Biella, nuovo direttore generale e ceo del Gruppo Montecrist­o che con l’Acqua San Bernardo arriva a circa 65 milioni di fatturato consolidat­o e tre marchi nel beverage – accanto alla San Bernardo, Acqua Sant’Ilario e Lissa, specializz­ata in produzioni bio.

Ridare centralità al brand, focalizzar­si sul tema della qualità dell’acqua e ripartire dalla “goccia” di Giugiaro, che contraddis­tingue dagli anni Novanta il packaging dell’Acqua San Bernardo, sono le linee guida del progetto di rilancio. «Vogliamo soprattutt­o puntare sull’export – aggiunge Biella – e arrivare al 20% di esportazio­ni, in linea con la media del gruppo». Una campagna promoziona­le e il lancio di una nuova linea da mezzo litro, per completare la gamma di prodotti, sono i due step già in calendario.

I sindacati, che incontrera­nno la nuova proprietà in settimana, esprimono cauto ottimismo. «La San Bernardo era finita un pò ai margini della politica aziendale del Gruppo Sanpellegr­ino Nestlè – commenta Andrea Basso, segretario provincial­e Flai Cgil – tant’è che in questi anni ha dimezzato volumi e addetti. Ci auguriamo che il ritorno in mano a una proprietà familiare, com’è stato in passato, sia garanzia della volontà di rilanciare e dare centralità a questa realtà».

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