«Ravenna rischia la paralisi»
Allarme di Confindustria sulla perdita di competitività dello scalo - Traffico dirottato su Venezia e Koper Pesano l’insabbiamento dei fondali e il blocco del progetto hub EMILIA ROMAGNA
pIl porto di Ravenna, nonostante un 2014 positivo, secondo gli industriali, ora «rischia la paralisi» per diverse questioni che ne inficiano l’operatività. Tra queste l’insabbiamento dell’avamporto, che ha portato alla deviazione di navi suVeneziaeKoper(Capodistria) e leinchiestedellaprocuradiRavenna che frenano il progetto di realizzazione dell’hub logistico dello scalo. Un piano fortemente sostenuto dall’Autorità portuale, ma avversato da molti operatori. In primis la Sapir, azienda pubblico-privata partecipata anche da Comune, Provincia, Regione e Cdc, che ha presentato ricorso al Tar contro il progetto (nonostante gli stessi entipubbliciavesserodatoilplacet al piano operativo triennale del porto, che lo include).
A lanciare l’allarme sul futuro del porto è il presidente di Confindustria Ravenna, Guido Ottolenghi, uno degli oppositori della piattaforma logistica, il quale ritiene che la creazione dell’infrastruttura sia stata pensata solo per dare una collocazione ai materiali risultanti dai dragaggi dei fondali e giudica unerroreladecisionedirealizzarla acquisendo i terreni di privati attraverso espropri pagati con denaro pubblico.
Ottolenghi conferma la «preoccupazione riguardo alla struttura giuridica e tecnica del progetto hub», già espressa in precedenza e aggiunge che «le ultime vicende relative alle casse di colmata del porto fanno temere una paralisi del porto».