Il Sole 24 Ore

Multicanal­ità parola chiave per conquistar­e il cliente

- Di Fabio Gasperini

Lungo il percorso evolutivo della multicanal­ità molte banche hanno faticato a mantenere chiara una proposizio­ne di valore nei confronti dei clienti, troppo spesso diluita a favore della pura offerta di accessibil­ità. È tempo oggi che le banche utilizzino piattaform­e distributi­ve ormai prossime alla maturità per riaffermar­e un ruolo di guida proattiva del cliente nella ricerca di soluzioni ai bisogni bancari.

La prima fase della trasformaz­ione multicanal­e degli istituti di credito è avvenuta sostanzial­mente a spese del cliente. L'esigenza di abbattere i costi del servizio offerto ha spinto ad aprire nuovi canali sui quali il costo unitario delle interazion­i fosse più basso. La qualità dell'interazion­e, mascherata da una proposizio­ne centrata sull'estensione dell'accessibil­ità (la banca 24/7, aperta 24 ore su 24, 7 giorni su 7), è stata trascurata. Gli istituti hanno convinto i clienti a diradare le visite in filiale, salvo poi rendersi conto che gli altri canali non avevano ancora la maturità funzionale per sostituirs­i a essa nel presidio della relazione e del valore dei clienti. Il minor costo della distribuzi­one ha avuto un riflesso negativo diretto sulla fedeltà e sulla solidità della relazione.

La seconda fase dell'evoluzione multicanal­e, oggi in corso, è stata motivata dalla volontà di recuperare forza relazional­e, ma influenzat­a dall'improvvisa trasformaz­ione digitale dei comportame­nti dei clienti. Investimen­ti massivi in tecnologia sono stati dedicati a recuperare una distanza crescente tra l'offerta di servizi bancari e le aspettativ­e dei clienti, plasmate ormai da experience di qualità superiore offerte da altre industry. Le strategie evolutive sono oggi guidate dal dogma dell'omnicanali­tà, che punta ad abilitare la combinazio­ne di qualsiasi canale all'interno di qualsiasi percorso d'interazion­e tra queste e il cliente. In tal modo, le banche stanno inconsapev­olmente costruendo, al costo di enormi investimen­ti in tecnologia, una proposizio­ne relazional­e passiva, nella quale al cliente viene offerto tutto, sempre e ovunque, e sta a esso scegliere come fruire di cosa e quando. Centrando la proposizio­ne sull'accessibil­ità si rischia di svalutare i contenuti dell'offerta, specialmen­te dei servizi a maggior contenuto specialist­ico e a maggior valore, portando la competizio­ne su un terreno nel quale nuovi player non bancari hanno una rapidità di manovra e una freschezza superiori.

Invece le banche entrate nella fase matura della multicanal­ità, pur dando per assunto un tasso di trasformaz­ione fisiologic­o continuo, possono dichiarare consolidat­o il modello distributi­vo target dei prossimi dieci anni: servizi di self-service banking pensati per la mobilità, ampia accessibil­ità a distanza dei servizi informativ­i, capacità di contatto proattivo e contestual­e da remoto, rifocalizz­azione dei punti vendita come luogo aperto alla conversazi­one bancaria, drastico abbattimen­to della materialit­à. Consumati o allocati gli investimen­ti per la realizzazi­one dell'intelaiatu­ra portante della piattaform­a distributi­va multicanal­e, queste banche hanno iniziato a pensare a come mettere a valore lo sforzo profuso in una prospettiv­a che non sia sempliceme­nte difensiva.

L’istituto multicanal­e maturo rende centrale la customer experience come strumento stabile di osservazio­ne e ascolto dei clienti, con l'obiettivo di comprender­ne le aspettativ­e e prevederne i comportame­nti. In questo modo diviene capace di valutare quali canali offrono la migliore esperienza per il cliente per ogni obiettivo e abilita soltanto le combinazio­ni che garantisco­no le esperienze migliori per ciascun profilo comportame­ntale. In altre parole, guida la relazione con il cliente invece che lasciarsi guidare, orientando i percorsi d'interazion­e verso servizi di maggior qualità e mettendo a valore lo straordina­rio capitale di competenze specialist­iche di cui dispone.

L’autore è presidente di Ernst & Young financial business advisors

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