«Vescovi, denunciate la corruzione»
Il Papa: i laici non hanno bisogno di imput clericale per assumersi responsabilità
pFrancesco affida ai vescovi italiani dei rinnovati valori “non negoziabili”: combattere senza riserve la corruzione e non ingerirsi nella politica. Il Papa ieri ha aperto l’assemblea annuale della Conferenza episcopale italiana con un discorso breve e molto chiaro, cui poi è seguito un dialogo diretto con i presuli italiani («ora fatemi domande»). Francesco ha esortato i presuli ad avere «sensibilità ecclesiale, che comporta anche di non essere timidi o irrilevanti nello sconfessare e nello sconfiggere una diffusa mentalità di corruzione pubblica e privata che è riuscita a impoverire, senza alcuna vergogna, famiglie, pensionati, onesti lavoratori, comunità cristiane, scartando i giovani, sistematicamente privati di ogni speranza sul loro futuro, e soprattutto emarginando i deboli e i bisognosi». Non solo: serve sensibilità ecclesiale che, «come buoni pastori, ci fa uscire verso il popolo di Dio per difenderlo dalle colonizzazioni ideologiche che gli tolgono l’identità e la degnità umana», con chiaro in riferimento alla “ideologia del gender” (che sostiene la non-esistenza di una differenza biologica tra uomini e donne, ma solo culturale e quindi superabile) condannata più volte da Francesco.
Ma il Papa ha spronato i vescovi anche a non far prevalere nelle loro scelte pastorali e nella elaborazione dei documenti l’aspetto teoretico-dottrinale astratto, «quasi che i nostri orientamenti non siano destinati al nostro popolo o al nostro Paese - ma soltanto ad alcuni studiosi e specialisti - invece dobbiamo perseguire lo sforzo di tradurle in proposte concrete e comprensibili». Inoltre va rinforzato il ruolo di laici disposti ad assumersi le responsabilità che a loro competono, come indicato dal Concilio Vaticano II. «In realtà, i laici che hanno una formazione cristiana autentica, non dovrebbero aver bisogno del vescovo-pilota, o del monsignore-pilota o di un input clericale per assumersi le proprie responsabilità a tutti i livelli, da quello politico a quello sociale, da quello economico a quello legislativo! Hanno invece tutti la necessità del vescovo-pastore!». Parole che confermano il definitivo superamento di un modello di rapporto con la politica che ha retto per quasi un trentennio, giocato sui temi della vita e della famiglia (e in parte anche della destinazione dei fondi alla scuola non statale).
Infine, per il Papa la sensibilità ecclesiale si rivela concretamente nella collegialità e nella comunione tra i vescovi e i loro sacerdoti, tra le Diocesi ricche - mate- rialmente e per vocazioni - e quelle in difficoltà, tra le periferie e il centro, tra le conferenze episcopali e i vescovi con il Papa. «Si nota in alcune parti del mondo un diffuso indebolimento della collegialità, sia nella determinazione dei piani pastorali, sia nella condivisione degli impegni programmatici economico-finanziari. Manca l’abitudine di verificare la recezione di programmi e l’attuazione dei progetti, ad esempio, si organizza un convegno o un evento che, mettendo in evidenza le solite voci, narcotizza le comunità, omologando scelte, opinioni e persone».
L’assemblea della Cei (che lo scorso anno ha approvato una riforma dello statuto sollecitata da Francesco) quest’anno ha al centro la Evangelii Gaudium, il documento di Francesco del 2013 che rappresenta il “manifesto” del pontificato: il presidente, cardinale Angelo Bagnasco – che terrà la sua relazione questa mattina – nel saluto di ieri al Papa ha detto che il principale intento della Chiesa è «promuovere la vita, la dignità e la giustizia, in un rinnovato servizio di autentica carità». Tra l’altro questa settimana vede un’altra iniziativa: la presidenza della Cei ha deciso di proporre a tutte le comunità – non solo italiane – di dedicare la prossima Veglia di Pentecoste (sabato) ai martiri contemporanei, a cui hanno aderito i principali movimenti tra cui Azione Cattolica, Cl, Focolari, Opus Dei, Rinnovamento, Sant’Egidio e Unitalsi.
IDEOLOGIE DANNOSE «Difendete il popolo dalle colonizzazioni ideologiche. I nostri orientamenti vanno tradotti in proposte concrete e comprensibili»