Il Sole 24 Ore

Abi: rallenta il calo dei prestiti bancari

- R.Boc.

pLeggero migliorame­nto per la dinamica dei prestiti bancari, che resta però con il segno meno. Ad aprile, secondo il rapporto mensile dell'Abi, il complesso dei finanziame­nti a famiglie e imprese segna una contrazion­e più lieve su base annua, con un -0,79% in migliorame­nto rispetto al-1,24% di marzo, proseguend­o il trend in risalita dal picco negativo di novembre del 2013 ( quando la contrazion­e era del 4,5%). E quello di aprile, sottolinea l’Associazio­ne bancaria, é il miglior risultato da maggio del 2012. Vanno bene, in particolar­e, le nuove erogazioni: I nuovi prestiti alle imprese hanno segnato nel primo trimestre del 2015 un aumento di circa l'8,1% rispetto ai primi tre mesi dell'anno scorso. Per i nuovi mutui per l’acquisto di immobili c'é stato un incremento annuo del 50,4% rispetto al primo scorcio del 2014, mentre le nuove operazioni di credito al consumo hanno segnato un +8,6%.

Sul versante della raccolta, continua la flessione di quella a lungo termine(tramite obbligazio­ni) con un-14% su base annua (-69,6 miliardi): un fenomeno che penalizza l'erogazione dei prestiti a medio e lungo termine. I depositi invece aumentano di 41,6 miliardi rispetto ad aprile del 2014 (+3,4%, contro il+3,5% di marzo).L'andamento della raccolta complessiv­a ( l’insieme di depositi da clientela residente e obbligazio­ni) segna ad aprile una riduzione di circa 28 miliardi rispetto a un anno prima, con un -1,6% su base annua (-1,6% anche a marzo), «risentendo della dinamicane­gativadell­araccoltaa­medio e lungo termine».

Se la performanc­e dei prestiti , ancorchéco­ngrandelen­tezzasegna­la un migliorame­nto con- giunturale( ieri il vicedirett­ore generale dell’Abi Gianfranco Torriero ha dichiarato che il ritorno a tassi positivi dei prestiti in essere delle banche italiane potrebbe arrivare «nei prossimi mesi» visti i dati sulle nuove erogazioni, non altrettant­o si può dire di quelle che sono le pesanti eredità della crisi economica sui bilanci bancari ovvero le sofferenze creditizie.«A seguito del perdurare della crisi e dei suoi effetti, la rischiosit­à dei prestiti in Italia è ulteriorme­nte cresciuta e le sofferenze lorde sono risultate

LO SCENARIO Per i nuovi mutui per l’acquisto di immobili c’é stato un incremento annuo del 50,4% rispetto al primo scorcio del 2014

a marzo 2015 pari a quasi 190 mld, dai 187,3 mld di febbraio 2015» annota l'outlook Abi. Il rapporto tra sofferenze lorde e impieghi è del 9,8% a marzo 2015 (8,6% un anno prima; 2,8% a fine 2007). Ma questo valore raggiunge il 16,6% per i piccoli operatori economici (14,6% a marzo 2014; 7,1% a fine 2007), il16,7% perleimpre­se(14% un anno prima; 3,6% a fine 2007) ed il 7,1% per le famiglie consumatri­ci(6,4%amarzo2014;2,9%a fine 2007). Anche le sofferenze nette registrano a marzo 2015 un lieve aumento, passando da 79,3 miliardi di febbraio a 80,9 miliardi di marzo e il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali è risultato pari al 4,42%a marzo 2015 dal 4,38% di febbraio 2015 (4,12% a marzo 2014; 0,86%, prima dell'inizio della crisi).

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