«Zanetti, due deal dopo l’Ipo»
Gli obiettivi del gruppo verso Piazza Affari
pTra 400 e 540 milioni. Sarà questa la capitalizzazione di Borsa di Massimo Zanetti Beverage Group a seguito dell’Opvs che porterà la società a Piazza Affari il prossimo 3 giugno. Il range di prezzo individuato per l’offerta, iniziata ieri. è fra 11,60 e 15,75 euro per azione. «È il nostro momento - ha commentato a inizio road show, il presidente Massimo Zanetti - tutta la mia vita è stata giocata per arrivare qui».
Dall’Ipo, che avrà un valore compreso tra 142 e 192 milioni, l’azienda incasserà tra i 73 e i 99 milioni rivenienti da un aumento di capitale. Liquidità che «sarà utilizzata per migliorare la situazione finanziaria e per sostenere gli investimenti all’interno dell’azienda», ha spiegato Zanetti, aggiungendo: «Vogliamo crescere e per questo c’è anche la possibilità di effettuare acquisizioni». L’imprenditore veneto ha sottolineato che si tratterà di operazioni «mirate da realizzare nei Paesi dove già lavoriamo, ma dove non abbiamo piena soddisfazione e vogliamo aumentare la nostra penetrazione». Zanetti ha rivelato che il gruppo sta già accarezzando l’idea di portare a termine due acquisizioni di torrefazioni importanti nei propri rispettivi Paesi. «Penso che finanzieremo tali operazioni con il nostro cash flow - ha detto Zanetti - comunque se si presentassero occasioni di di maggiori dimensioni, sono disposto a scendere nel capitale rispetto alla quota che deterrò».
L’imprenditore ha escluso, comunque, l’acquisizione del brand francese Carte Noire, di cui l’Antitrust europeo ha imposto la vendita a seguito dell’aggregazione tra i gruppi Master Blender e Mondelez. «Non ci interessa Carte Noire come gli altri marchi che dovranno essere ceduti» spiega Zanetti, che invece prevede un recupero della proprio quota negli Usa «perchè stiamo rilanciando le capsule». Su una eventuale fusione con altre società italiane, Zanetti ha detto: «Ci avevamo pensato in passato con Lavazza. Il problema - ha sottolineato - è che nelle fusioni due più due non fa quattro, ma tre. Con il mondo della distribuzione, infatti, si riduce il potere contrattuale se abbiamo tanti marchi». I proventi dell’offerta serviranno in prima battuta a rimborsare anticipatamente il finanziamento per l’acquisto di Boncafè pari a 76,8 milioni di euro, oltre a interessi, e più in generale a rafforzare la struttura patrimoniale. A fine marzo 2015 il gruppo veneto aveva un indebitamento netto di 279,5 milioni.
Il gruppo di caffè conta di distribuire nei prossimi anni dividendi «in linea con le aziende del settore beverage quotate in Borsa, attorno al 25-30% dell’utile», ha indicato Zanetti durante la conferenza di presentazione della società. Sugli obiettivi futuri, Zanetti ha indicato che «il gruppo intende raddoppiare la propria quota di mercato nelle capsule nel giro dei prossimi tre anni», rispetto alla quota attuale del 3,5% su un fatturato 2014 di 781,45 milioni di euro (l'utile si è attestato a 12,8 milioni).