Ai massimi annuali l’export saudita
L’Arabia Saudita - secondo stime ufficiali - in marzo ha esportato al ritmo di 7,90 milioni di barili al giorno, il massimo da oltre un anno. In febbraio il Paese - il maggior esportatore mondiale di petrolio - aveva venduto all’estero 7,35 milioni di barili al giorno, in leggero calo rispetto ai 7,474 mbg relativi al mese precedente. pIl calo del dollaro ritornato a 1,14 sull’euro sta sostenendo il prezzo del rame che ha chiuso la scorsa settimana con un rialzo dello 0,4 %, mentre gli altri metalli del Lme hanno ceduto dal 2% al 3%. Ieri il mercato ha riaperto con le quotazioni intorno ai 6.400 dollari per tonnellata, dando l'impressione di essere ben bilanciato in attesa di incentivi sulla nuova direzione da prendere. Il recente indebolimento della moneta Usa ha coinciso con l’aumento delle posizioni a termine aperte in acquisto al Lme da parte dei gestori finanziari e ha dato un significativo sostegno soprattutto al rame oltre che alle materie prime in genere. A spingere all’acquisto sono state le speranze di una ripresa economica più robusta dopo i recenti aumenti della domanda di rame accompagnati da notizie su ulteriori perdite di produzione. Quella di raffinato in Cina è infatti scesa del 4,4 % in aprile su marzo a 607mila tonnellate riportandosi ai livelli di un anno fa.
Intanto la Jinchuan ha chiuso la scorsa settimana la raffineria di Fangchenggang (400 mila t/anno di capactà) per manutenzione prevista durare 32 giorni, mentre quella di Xiangguang di simile capacità si fermerà in giugno per lo stesso motivo. Le produzioni cinesi dovrebbero tornare a regime dal terzo trimestre, ma nel frattempo il mercato del rame in Cina e Asia dovrebbe mantenersi in tensione con riflessi sui prezzi del
Rame
Lme - 3 mesi.