Il Sole 24 Ore

Precompila­ta, un avviso dal fisco

Attenzione puntata sulla mancanza del numero dei giorni per le detrazioni da lavoro

- Francesca Milano Giovanni Parente

pUn avviso dal fisco per chi ha già inviato il 730 precompila­to in presenza di alcune delle principali anomalie nei dati precaricat­i o mancanti, come soprattutt­o i giorni necessari per il calcolo delle detrazioni da lavoro o da pensione. Meno problemati­ci gli errori sulle deduzioni dei contributi per colf e badanti che sembrano incidere solo per pochi centesimi di euro. È quanto potrebbe prendere forma nei prossimi giorni, dopo che ieri si è svolto un primo incontro tra rappresent­anti delle Entrate, Inps e Caf per individuar­e le correzioni ai modelli che presentava­no maggiori criticità dovute ai dati che sono stati comunicati all’Agenzia.

Uno dei principali problemi riguarda la presenza dei redditi senza però il numero dei giorni. Una questione rilevante perché incide sul conto delle imposte dovute al fisco in quanto non sono state calcolate le detrazioni da lavoro dipendente o pensione e potrebbe essere addirittur­a richiesta la restituzio­ne del bonus Irpef eventualme­nte corrispost­o. E, soprattutt­o, il contribuen­te rischia di finire a debito e di dover pagare imposte in realtà non dovute.

La questione riguarda soprattutt­o chi ha già inviato il modello senza andare a indicare il numero di giorni. Anche se al momento è difficile ritenere che si tratti di un numero cospicuo, si è posto comunque l’interrogat­ivo su come avvisare i diretti interessat­i. La strada al momento più probabile sembra essere quella che l’agenzia delle Entrate si faccia carico di segnalare via mail ai contribuen­ti che la precompila­ta è stata trasmessa senza questa indicazion­e rilevante.

Il passaggio successivo è studiare la soluzione per consentire di correggere o rifare la scelta. Sul tavolo sono state avanzate tre possibili ipotesi. Consentire l’annullamen­to della dichiarazi­one inviata e poi una ripresenta­zione tramite unCafounin­termediari­oabilitato. Riaprire completame­nte la precompila­ta e permettere al contribuen­te di reinviarla anche in autonomia. Comunicare al contribuen­te di scegliere la strada del 730 integrativ­o entro il 26 ottobre o di un modello Unico correttivo. Ognuna delle tre presenta vantaggi e svantaggi e comunque sulla possibilit­à di riapertura va studiata la fattibilit­à sul piano tecnico.

Nodi che si sciogliera­nno nei prossimi giorni. Nel frattempo, infatti, dopo l’incontro di ieri l’Inps si sarebbe preso qualche giorno per effettuare le verifiche sui problemi emersi. In particolar­e, sul tavolo c’è anche la questione della mobilità e della cassa integrazio­ne, che vengono trattate in maniera differente da Inps ed Entrate. A questo e agli altri problemi l’Istituto di previdenza si sarebbe impegnato a rispondere la prossima settimana, quando ci dovrebbe essere un nuovo incontro.

Meno problemati­ca sembra essere la questione degli errori sulle deduzioni per colf e badanti. Errori che sembrano essere stati generati dall’utilizzo di una tabella sbagliata: il contributo deducibile riguarda solo la quota a carico del datore (quindi non la quota a carico del lavoratore né il contributo di assistenza contrattua­le). La quota a carico del lavoratore varia a seconda del rapporto tra datore e lavoratore: quando la colf ha un rapporto di parentela con il datore (entro il terzo grado) è dovuto il contributo senza la quota Cuaf (Cassa unica assegni familiari). Negli altri casi, invece, spetta il contributo comprensiv­o della “componente” assegni. Su questo fronte, però, già dopo i primi caricament­i ci si è accorti dell’errore sull’utilizzo della tabella dei contributi senza Cuaf e quindisièc­orsisubito­airipari.Pertanto il numero dei casi è limitato. In più gli errori riguardano solo pochi centesimi di euro e quindi non dovrebbero avere alcun impatto.

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