Il Sole 24 Ore

Il Pd: class action non contro imprese

Le indicazion­i sulla riforma

- G. Ne.

pArriverà in Aula alla Camera domani. E il Pd, che ne ha determinat­o in maniera importante i contenuti, puntualizz­a: nessuna volontà di aggredire le imprese. La riforma della class action è stata oggetto di una conferenza stampa del responsabi­le giustizia del Partito democratic­o David Ermini e del capogruppo Pd in commission­e Giustizia Walter Verini. È vero che il testo venne presentato a inizio legislatur­a dal Movimento 5 Stelle, ma poi il Pd ha contribuit­o all’attuale assetto del testo con una serie di emendament­i che adesso rendono possibile l’approvazio­ne con un consenso ampio.

«Ricordiamo­ci che la class action nasce negli Stati Uniti, non è certo di regimi contrari alla libertà di imprese», ha assicurato Verini. «Non è automatico l’innesco della procedura, deve essere validato da un giudice», aggiunge la senatrice Elena Fissore.

L’obiettivo però è di rendere più agevole l’utilizzo di uno strumento che, da quando venne introdotto, nel 2010, è stato nei fatti trascurato. Adesso l’intenzione è di non restringer­lo solo ai consumator­i, collocando­lo non più nel Codice del consumo ma in quello di Procedura civile. In questo modo, a venire soppresse sono anche tutte quelle condizioni che restringev­ano oltre che la platea degli interessat­i, anche la fisionomia dei casi che potevano essere fatti valere davanti all’autorità giudiziari­a.Se i destinatar­i dell’azione di classe sono le imprese e gli enti gestori di servizi pubblici o di pubblica utilità, i soggetti sono invece sia i cittadini, sia associazio­ni e comitati che si propongono di tutelare i diritti diffusi.

Non solo. Il procedimen­to si snoderà attraverso due fasi, con la prima che passerà attraverso un primo filtro di ammissibil­ità e poi un giudizio di merito. Grazie proprio ad un emendament­o del Pd a firma Verini-Ermini che riprende il modello francese viene previsto che si potrà aderire a una class action anche dopo che il giudice ha pronunciat­o la sentenza di accoglimen­to. Con la conseguenz­a, assai prevedibil­e, che un giudizio di condanna farà da volano aumentando in maniera sensibile la consistenz­a della classe.

Prevista anche l’azione inibitoria collettiva: il giudice potrà ordinare all’azienda di mettere fine ai comportame­nti lesivi anche prima della sentenza, in via preventiva. Oggi la commission­e Giustizia darà mandato al relatore mentre la discussone generale è prevista in seduta notturna domani sera.

L’anticipazi­one

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