Il progettodi riordino
Sul Sole 24 Ore di sabato le indicazioni sulle ipotesi di riordino che stanno per arrivare all’esame dell’aula alla Camera accordo tra il
e per rendere più veloci e certi gli indennizzi dovuti ai cittadini per l’eccessiva lunghezza dei processi, come previsto dalla legge Pinto. L’accordo siglato dal capo dipartimento per gli affari della giustizia Antonio Mura e il direttore generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi è coerente con l’impegno del Governo a saldare i debiti dell’Amministrazione statale. La Banca d’Italia, come tesoriere dello Stato, collaborerà con via Arenula nell’attività istruttoria dei mandati di pagamento che dovranno essere sottoscritti dalla Direzione generale del contenzioso e dei diritti umani.
Obiettivo dell’intesa è arrivare entro 120 giorni al pagamento dei futuri decreti di condanna della pubblica amministrazione all’equa riparazione in seguito a processi lumaca sia civile che penali.
La maggiore rapidità nei pagamenti eviterà allo Stato di il formarsi di nuovi debiti, mentre le Corti d’Appello sgravate dal peso dei pagamnti sopravvenienti potranno dirottare la loro attività sui debiti arretrati che ammontano a oltre 450 milioni di euro. All’Italia la lentezza dei processi costa circa 8 milioni al mese. Recentemente la Corte di Cassazione aveva fatto scattare il semaforo verde per il pignoramento dei fondi del ministero della Giustizia (sentenza 6078/2015). Il via libera riguardava la confisca, presso la Banca d’Italia, delle somme relative a Irap, Irpef e simili, in favore dei creditori.