La pressione speculativa sull’argine della Bce
La trasparenza è certamente tra le innovazioni più importanti introdotte nella Bce da Mario Draghi. Oggi, grazie alla pubblicazione delle minute, le riunioni tra i banchieri del Comitato esecutivo non sono più un mistero o il privilegio di pochi: come avviene negli Usa, anche nell’Eurozona il mercato ha piena consapevolezza non solo delle diverse posizioni sui tassi, ma soprattutto dei timori e delle attese dei grandi banchieri centrali sugli effetti e sui rischi delle manovre «non convenzionali» messe in atto dalla Bce per arginare la crisi. E con la trasparenza negli atti ufficiali, anche il più tradizionale confronto dialettico ha assunto un’importanza senza precedenti: ben prima del Qe, è stata la promessa di usare il bazooka che ha permesso a Draghi di bloccare gli attacchi speculativi contro Italia e Spagna e di far scendere i tassi dei titoli di Stato fin sotto lo zero in gran parte dell’Eurozona. Prima ancora dei 1.100 miliardi di liquidità garantiti ai mercati con il Qe, è stata «Whatever it takes» l’arma con cui sono state arginate le paure di un tracollo sistemico dell’Eurozona e con cui è stato possibile, di fatto, tenere aperto tanto a lungo il negoziato sul salvataggio della Grecia. In un mercato circondato da incertezze, instabile nell’umore e soprattutto pericolosamente incline a saltare dalle azioni ai tassi zero, dalle valute ai junk bond, le risposte della Bce alle sfide e alle incognite della crisi sembrano essere l’unica garanzia di stabilità finanziaria e politica dell’Unione europea. In attesa che Bruxelles esca dal tunnel, adeguando trattati e governance europea al nuovo scenario creato dalla crisi, il ruolo-guida della Bce è certamente rassicurante. Lo è certamente per i mercati, che come già avvenuto nel gennaio scorso all’annuncio del Qe, hanno accolto ieri con «esuberanza irrazionale» le dichiarazioni (apparentemente) rassicuranti di Benoit Coeuré sugli acquisti di bond sovrani di qui ai prossimi mesi. Coeuré, che siede con Draghi nel board esecutivo della Bce, non ha parlato di un aumento dei fondi a disposizione per il Qe, ma solo di un incremento delle operazioni sul mercato di qui a fine luglio in vista di una contrazione degli acquisti nei mesi estivi.
FTSE Mib