Il rischio dell’ennesimo labirinto dell’attuazione
Per ora è solo una bozza e come tale potrebbe essere modificata fino all’ultimo istante. Ma al momento il decreto Comunicazioni contiene il rinvio a ben quattro decreti attuativi senza i quali il piano di incentivazione per il passaggio alla fibra ottica - tra Fondo per il finanziamento, voucher diretti, credito d’imposta e Fondo di garanzia - resterebbe sulla carta. Forse troppi, considerate le punte anche di otto mesi che possono trascorrere tra un decreto legge e le sue emanazioni applicative. In gioco c’è un Piano che, secondo le intenzioni, dovrebbe diventare operativo già nel 2015. Un po’ di chiarezza in più non guasterebbe nemmeno sulle coperture, visto il rinvio a convenzioni da stipulare con le Regioni che non sempre (e non necessariamente) potrebbero aderire in piena spontaneità se c’è da mettere sul piatto le loro risorse . Per ultima, ma non meno rilevante, la questione dei voucher per portare i clienti a connessioni superiori a 100 megabit, alimentate verosimilmente da fibra fino alle abitazioni (Ftth). Da un lato c’è da rispettare l’indicazione della Ue che chiede di vincolare gli incentivi a un reale salto tecnologico. Dall’altro c’è il sottile equilibrio tra chi investe solo e ovunque in Ftth e chi ha un piano di investimento più graduale.