Il fondo White Bridge nel capitale di Campus
Per finanziare l’espansione
Campus, azienda attiva nel settore alimentare, apre il capitale al fondo di partecipazione White Bridge Investments per poter affrontare con maggior determinazione un importante programma di espansione e rafforzamento delle linee di operatività. Attiva nella food valley di Parma - Campus si trova a Sala Baganza, terra di lunga tradizione nella salumeria- l’aziendadebuttanel2005sotto la guida di Giampaolo Cagnin in un settore strategico per l’agroindustria: quello degli ingredienti funzionali per la lavorazione delle carni. Proteine di origine animale, coloranti naturali, enzimi funzionali e a breve anche un reparto per studiare e sviluppare aromi sono i filoni su cui si focalizza il valoro di Campus, che ha chiuso il 2014 con un giro d’affari di 35 milioni. Nelle strutture della società lavorano 74 addetti, 12 ricercatori, settetecnicineiprocessi di qualità e certificazione e 14 tecnici per l’assistenza ai clienti.
Un’azienda giovane, che basa buonapartedellesuepotenzialità di crescita e sviluppo su ricerca e innovazione e, ovviamente, sul rapporto con l’industria alimentare cliente, a cui Campus fornisce soluzioni “personalizzate” e differenti a seconda della linea di prodotto: salumi stagionati, salumi cotti, hot dog, mortadelle, carni arrostite. Negli ultimi anni l’industria delle carni è sempre stata alla ricerca di ingredienti di origine naturale che potessero sostituire quelli chimici e nello stesso tempo deve affrontare la domanda di un consumatore in costante evoluzione dal punto di vista nutrizionale, del gusto, delle qualità organolettiche e della salubrità. Riuscireasostituire, peresempio, la componente di grassi saturi nei wurstel e negli hamburger pre- cotticongrassivegetalièunpasso importante nella lotta all’obesità.
«È in questo contesto che Campus vuole rafforzare la propria capacità di ricerca e innovazione ma anche di produzione di ingredienti funzionali», spiega il ceo della società, Gampaolo Cagnin. «Nel contempo - aggiunge - vogliamo sviluppare e ottimizzare ulteriormente la nostra rete distributiva che già oggi ci vede presenti in 15 Paesi con partner locali diretti o attraverso accordi di distribuzione». E tra gli obiettivi di internazionalizzazione figura quello di arrivare, a breve, anche
LA STRATEGIA Tra gli obiettivi di internazionalizzazione figura quello di arrivare, a breve, anche sul mercato degli Stati Uniti
sul mercato degli Stati Uniti. «I nuovi fronti di attenzione dell’industria alimentare - spiega ancora Cagnin - sono quelli dei profili nutrizionali e della lotta agli allergeni. La sfida è quella di riuscire a produrre e proporre ai consumatori prodotti alimentari che mantengano gusto e caratteristiche inalterate, ma che al contempo contribuiscano alla lotta contro le patologie alimentari che sono sempre più diffuse». Cagnin spiega l’operazione con White Bridge come «un passo fondamentale per continuare a crescere. Rimanere solo, oggi in un mercato in sviluppo, è sinonimo di debolezza». Alberto Gennarini, managing partner dello studio Vitale&Co, ha curato come advisor gli aspetti finanziari e di finanziamento messo a punto da un pool di banche.