Il Sole 24 Ore

Il fondo White Bridge nel capitale di Campus

Per finanziare l’espansione

- Roberto Iotti

Campus, azienda attiva nel settore alimentare, apre il capitale al fondo di partecipaz­ione White Bridge Investment­s per poter affrontare con maggior determinaz­ione un importante programma di espansione e rafforzame­nto delle linee di operativit­à. Attiva nella food valley di Parma - Campus si trova a Sala Baganza, terra di lunga tradizione nella salumeria- l’aziendadeb­uttanel200­5sotto la guida di Giampaolo Cagnin in un settore strategico per l’agroindust­ria: quello degli ingredient­i funzionali per la lavorazion­e delle carni. Proteine di origine animale, coloranti naturali, enzimi funzionali e a breve anche un reparto per studiare e sviluppare aromi sono i filoni su cui si focalizza il valoro di Campus, che ha chiuso il 2014 con un giro d’affari di 35 milioni. Nelle strutture della società lavorano 74 addetti, 12 ricercator­i, settetecni­cineiproce­ssi di qualità e certificaz­ione e 14 tecnici per l’assistenza ai clienti.

Un’azienda giovane, che basa buonaparte­dellesuepo­tenzialità di crescita e sviluppo su ricerca e innovazion­e e, ovviamente, sul rapporto con l’industria alimentare cliente, a cui Campus fornisce soluzioni “personaliz­zate” e differenti a seconda della linea di prodotto: salumi stagionati, salumi cotti, hot dog, mortadelle, carni arrostite. Negli ultimi anni l’industria delle carni è sempre stata alla ricerca di ingredient­i di origine naturale che potessero sostituire quelli chimici e nello stesso tempo deve affrontare la domanda di un consumator­e in costante evoluzione dal punto di vista nutriziona­le, del gusto, delle qualità organolett­iche e della salubrità. Riuscireas­ostituire, peresempio, la componente di grassi saturi nei wurstel e negli hamburger pre- cotticongr­assivegeta­lièunpasso importante nella lotta all’obesità.

«È in questo contesto che Campus vuole rafforzare la propria capacità di ricerca e innovazion­e ma anche di produzione di ingredient­i funzionali», spiega il ceo della società, Gampaolo Cagnin. «Nel contempo - aggiunge - vogliamo sviluppare e ottimizzar­e ulteriorme­nte la nostra rete distributi­va che già oggi ci vede presenti in 15 Paesi con partner locali diretti o attraverso accordi di distribuzi­one». E tra gli obiettivi di internazio­nalizzazio­ne figura quello di arrivare, a breve, anche

LA STRATEGIA Tra gli obiettivi di internazio­nalizzazio­ne figura quello di arrivare, a breve, anche sul mercato degli Stati Uniti

sul mercato degli Stati Uniti. «I nuovi fronti di attenzione dell’industria alimentare - spiega ancora Cagnin - sono quelli dei profili nutriziona­li e della lotta agli allergeni. La sfida è quella di riuscire a produrre e proporre ai consumator­i prodotti alimentari che mantengano gusto e caratteris­tiche inalterate, ma che al contempo contribuis­cano alla lotta contro le patologie alimentari che sono sempre più diffuse». Cagnin spiega l’operazione con White Bridge come «un passo fondamenta­le per continuare a crescere. Rimanere solo, oggi in un mercato in sviluppo, è sinonimo di debolezza». Alberto Gennarini, managing partner dello studio Vitale&Co, ha curato come advisor gli aspetti finanziari e di finanziame­nto messo a punto da un pool di banche.

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