Ripresa in atto, ma pesano le sofferenze bancarie
C’è un notevole paradosso nell’analisi sull’andamento dell'economia italiana. Ci sono ancora tanti che dubitano della ripresa, mentre se guardiamo bene a due filiere che caratterizzano in modo emblematico il ciclo economico - e cioè la vendita di case e di auto - già vediamo che la ripresa è partita un anno fa. Ogni nuovo dato Milano del 4 maggio) il presidente Renzi ha detto che vuole occuparsi.
C’è un problema di eccesso di capacità produttiva (che secondo Marchionne riguarda l’auto nel mondo più che l’Italia) e di eccesso di immobili invenduti (che continuano a pesare, direttamente o indirettamente, sui bilanci bancari). E c’è il drammatico - e irrisolto - problema delle “sofferenze bancarie” che continuano ad ostacolare la trasmissione di una politica monetaria Claudio Borio.
L’analisi svolta a Basilea ha identificato tre variabili il cui co-movimento qualifica la fase in cui si trova il “ciclo finanziario” (che a sua volta può comprendere anche più di un ciclo economico). Le variabili in questione sono: la crescita del credito in termini reali, il rapporto credito /Pil e la crescita dei prezzi degli immobili in termini reali. Questo è definito l’insieme minimo di variabili necessarie a rappresentare adeguatamente l’interazione tra rischi e opportunità da un l ato e vincoli finanziari dall’altro.
La teoria in questione, testata in questi anni in tanti Paesi – Italia compresa - può aiutarci a capire perché in ogni periodo, il peggioramento o il miglioramento dell’economia possa riguardare più alcuni che tutti i settori dell’economia e al limite più alcune persone di altre.
Ma è anche chiaro che il “ciclo finanziario” non va confuso con il problema della crescita economica (l’aumento del Pil potenziale e il suo conseguimento), che è ancora un altro discorso, a volte - soprattutto in Italia - confuso con il dibattito politico sulla ripresa, e sugli eventuali meriti che di ciò può avere il Governo quel giorno in carica.
Tornando al caso dell’automobile e di tutti i servizi che ne riguardano l’uso più efficiente, ci fa senz’altro piacere sapere che la situazione è molto migliorata negli ultimi sei mesi e che resta positivo lo scenario prevedibile anche per il resto dell’anno.
Non è vero solo da noi: anche nel resto dell’eurozona il clima è oggi molto migliore di un anno fa. E ci sono le premesse perché ciò continui nel resto del 2015 e si consolidi l’anno prossimo.
IL COMPARTO All’effetto benefico della ripartenza delle vendite del «nuovo» s’aggiunge l’attività sul circolante