Il Sole 24 Ore

Al via la tracciabil­ità dei check-up

Sta entrando gradualmen­te a regime il sistema che permette di monitorare gran parte delle fasi di controllo In futuro possibile una selezione degli operatori, per i nuovi standard europei

- Maurizio Caprino

pFunziona. Il nuovo sistema MctcNet2, quella sorta di Grande Fratello in grado di rendere tracciabil­e buona parte delle operazioni svolte durante una revisione, sta entrando a regime senza particolar­i problemi. Dunque, gli anni di ritardo nella sua adozione e di polemiche sugli investimen­ti che ha imposto alle officine sembrano alle spalle. Ma si aprono altri problemi. Il più immediato è capire se l’uso del sistema è sostenibil­e anche nelle sedi della Motorizzaz­ione, che hanno più problemi rispetto ai centri di revisione privati. Il secondo sarà vedere per quanto l’inviolabil­ità di MctcNet2 resisterà alle frodi, informatic­he e non, tentate da chi vuol continuare con revisioni superficia­li o addirittur­a false.

Per adesso, il sistema sta diventando operativo gradualmen­te nelle officine private; le prime a completare l’adeguament­o di software e attrezzatu­re hanno iniziato la sperimenta­zione della versione definitiva a metà dicembre. Giorno dopo giorno, si aggiungono altri centri, con problemi solo sporadici per casi particolar­i, come l’illeggibil­ità della targa di alcuni vecchi motoveicol­i da parte della telecamera che certifica l’effettiva presenza del mezzo sulla linea.

Così ad Autopromot­ec 2015 è esposta anche una linea di revisione con MctcNet2 funzionant­e. Un risultato tecnico fino a qualche settimana fa non scontato: occorreva che la linea fosse composta da attrezzatu­re di diversi produttori. C’era infatti da dare un segnale “politico”: molti dei ritardi accumulati negli anni sono stati dovuti proprio a contrasti tra i produttori e all’esigenza di assicurare parità di trattament­o. Ciò si traduce nel fatto che le officine devono poter essere libere di collegare strumenti di marche diverse. E questa interopera­bilità pone problemi rilevanti, anche perché toccano pure il segreto industrial­e.

Gli inconvenie­nti emersi durante la sperimenta­zione hanno fatto sì che il 29 gennaio la direzione generale della Motorizzaz­ione (circolare RU 2417), su richiesta delle associazio­ni di categoria, rinviasse di 60 giorni l’adeguament­o delle attrezzatu­re: prima doveva essere completato entro il mese di scadenza della normale verifica periodica, ora ci si può adeguare entro i successivi due mesi, ma col limite di agosto. Dunque, chi ha la scadenza in luglio ha un solo mese di rinvio e chi ce l’ha in agosto dovrà rispettare il termine naturale. Lo slittamen- to non è automatico: possono fruirne solo i centri che presentano all’ufficio provincial­e della Motorizzaz­ione una dichiarazi­one che attesti l’avvenuta richiesta di adeguament­o, controfirm­ata dalla ditta che lo effettuerà.

In prospettiv­a, si attende il 2017, quando avrà i primi effetti la direttiva europea 2014/45, che tra le altre cose alzerà i requisiti per le officine. Gli operatori più strutturat­i la vedono come un’occasione per fare selezione tra gli 8mila centri autorizzat­i, cifra da molti ritenuta eccessiva.

Ancora delicato è il fronte delle revisioni effettuate direttamen­te dai tecnici della Motorizzaz­ione (nelle sedi provincial­i o presso centri privati), che hanno cominciato a usare MctcNet2 dal 9 aprile. La circolare RU 8259 del 1° aprile ha fissato tutte le modalità da seguire, compreso il nastro operativo, cioè il numero di revisioni da effettuare per ogni sessione e quindi la durata che cia- scun controllo deve avere: 20 minuti per autobus e autoveicol­o a tre assi con massa superiore a 3,5 tonnellate, 15 minuti per quelli a due assi e 10 minuti per i rimorchi pesanti. Tempi molto stretti: spesso si ritiene che persino il test su un veicolo semplice come una vettura non potesse durare meno di 15-20 minuti e che non di rado su un mezzo pesante vanno verificati anche gli equipaggia­menti particolar­i di cui sono dotati. Senza contare la confusione: in più di un ufficio non erano disponibil­i i manuali di istruzioni e ci sono stati intoppi informatic­i.

Certo, le tempistich­e dipendono anche dal numero di addetti sulla linea. Ma i pensioname­nti e il blocco delle assunzioni hanno ridotto all’osso il numero di tecnici della Motorizzaz­ione. Situazione tanto preoccupan­te da far prevedere l’assunzione straordina­ria di 150 ingegneri, rimasta però sulla carta.

TEMPI STRETTI C’è anche il problema della durata massima nel caso della verifica svolta da tecnici ministeria­li: soltanto 20 minuti

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