Al via la tracciabilità dei check-up
Sta entrando gradualmente a regime il sistema che permette di monitorare gran parte delle fasi di controllo In futuro possibile una selezione degli operatori, per i nuovi standard europei
pFunziona. Il nuovo sistema MctcNet2, quella sorta di Grande Fratello in grado di rendere tracciabile buona parte delle operazioni svolte durante una revisione, sta entrando a regime senza particolari problemi. Dunque, gli anni di ritardo nella sua adozione e di polemiche sugli investimenti che ha imposto alle officine sembrano alle spalle. Ma si aprono altri problemi. Il più immediato è capire se l’uso del sistema è sostenibile anche nelle sedi della Motorizzazione, che hanno più problemi rispetto ai centri di revisione privati. Il secondo sarà vedere per quanto l’inviolabilità di MctcNet2 resisterà alle frodi, informatiche e non, tentate da chi vuol continuare con revisioni superficiali o addirittura false.
Per adesso, il sistema sta diventando operativo gradualmente nelle officine private; le prime a completare l’adeguamento di software e attrezzature hanno iniziato la sperimentazione della versione definitiva a metà dicembre. Giorno dopo giorno, si aggiungono altri centri, con problemi solo sporadici per casi particolari, come l’illeggibilità della targa di alcuni vecchi motoveicoli da parte della telecamera che certifica l’effettiva presenza del mezzo sulla linea.
Così ad Autopromotec 2015 è esposta anche una linea di revisione con MctcNet2 funzionante. Un risultato tecnico fino a qualche settimana fa non scontato: occorreva che la linea fosse composta da attrezzature di diversi produttori. C’era infatti da dare un segnale “politico”: molti dei ritardi accumulati negli anni sono stati dovuti proprio a contrasti tra i produttori e all’esigenza di assicurare parità di trattamento. Ciò si traduce nel fatto che le officine devono poter essere libere di collegare strumenti di marche diverse. E questa interoperabilità pone problemi rilevanti, anche perché toccano pure il segreto industriale.
Gli inconvenienti emersi durante la sperimentazione hanno fatto sì che il 29 gennaio la direzione generale della Motorizzazione (circolare RU 2417), su richiesta delle associazioni di categoria, rinviasse di 60 giorni l’adeguamento delle attrezzature: prima doveva essere completato entro il mese di scadenza della normale verifica periodica, ora ci si può adeguare entro i successivi due mesi, ma col limite di agosto. Dunque, chi ha la scadenza in luglio ha un solo mese di rinvio e chi ce l’ha in agosto dovrà rispettare il termine naturale. Lo slittamen- to non è automatico: possono fruirne solo i centri che presentano all’ufficio provinciale della Motorizzazione una dichiarazione che attesti l’avvenuta richiesta di adeguamento, controfirmata dalla ditta che lo effettuerà.
In prospettiva, si attende il 2017, quando avrà i primi effetti la direttiva europea 2014/45, che tra le altre cose alzerà i requisiti per le officine. Gli operatori più strutturati la vedono come un’occasione per fare selezione tra gli 8mila centri autorizzati, cifra da molti ritenuta eccessiva.
Ancora delicato è il fronte delle revisioni effettuate direttamente dai tecnici della Motorizzazione (nelle sedi provinciali o presso centri privati), che hanno cominciato a usare MctcNet2 dal 9 aprile. La circolare RU 8259 del 1° aprile ha fissato tutte le modalità da seguire, compreso il nastro operativo, cioè il numero di revisioni da effettuare per ogni sessione e quindi la durata che cia- scun controllo deve avere: 20 minuti per autobus e autoveicolo a tre assi con massa superiore a 3,5 tonnellate, 15 minuti per quelli a due assi e 10 minuti per i rimorchi pesanti. Tempi molto stretti: spesso si ritiene che persino il test su un veicolo semplice come una vettura non potesse durare meno di 15-20 minuti e che non di rado su un mezzo pesante vanno verificati anche gli equipaggiamenti particolari di cui sono dotati. Senza contare la confusione: in più di un ufficio non erano disponibili i manuali di istruzioni e ci sono stati intoppi informatici.
Certo, le tempistiche dipendono anche dal numero di addetti sulla linea. Ma i pensionamenti e il blocco delle assunzioni hanno ridotto all’osso il numero di tecnici della Motorizzazione. Situazione tanto preoccupante da far prevedere l’assunzione straordinaria di 150 ingegneri, rimasta però sulla carta.
TEMPI STRETTI C’è anche il problema della durata massima nel caso della verifica svolta da tecnici ministeriali: soltanto 20 minuti