Valvitalia oltre il mezzo miliardo di ricavi
LOMBARDIA
p «Fermarci qui? Direi di no, siamo sempre a caccia». Per Salvatore Ruggeri, fondatore di Valvitalia, la crescita per linee esterne è in effetti il perno della strategia. Il gruppo, nato proprio attraverso l’aggregazione di alcune aziende storiche del valvolame, continua la propria politica di acquisizioni con l’aggiunta in pochi mesi dei due maggiori brand italiani nel settore degli impianti antincendio: lo scorso dicembre la comasca Silvani, ora il gruppo marchigiano Eusebi. Acquisizione rilevante, che porterà l’intero gruppo pavese presieduto da Umberto Quadrino a sfondare nel 2015 per la prima volta la soglia dei 500 milioni di euro di ricavi. «Con questi nuovi ingressi – spiega Ruggeri – creiamo il leader italiano e il secondo gruppo europeo del settore antincendio, l’integrazione ci consentirà di realizzare importanti sinergie, sia a livello di stabilimenti che nella progettazione».
L’idea è raddoppiare in due anni i ricavi di questa nuova divisione, che si aggiunge al più ampio business delle valvole, capace di spingere il gruppo fino al livello attuale di 1.400 addetti sparsi in 14 stabilimenti, di cui sette in Italia. «Il momento è positivo – spiega Ruggeri – e anche se per noi l’export vale oltre il 95% dei ricavi, vediamo qualche segnale interessante anche nel nostro Paese, ad esempio nelle commesse di Fincantieri. Al momento il gruppo ha ordini per 450 milioni di euro, quasi un anno di lavoro, e un ebitda che nel 2015 supererà i 100 milioni, superiore quindi ai nostri debiti». Dall’inizio del 2014 nel capitale di Valvitalia è presente con il 49,5% anche il Fondo Strategico Italiano, partner che accompagnerà il gruppo nel percorso di sviluppo, che prevede a breve lo sbarco a Piazza Affari. «Ci quoteremo nel primo semestre 2016 – racconta Ruggeri – quando avremo dimensioni ancora maggiori. La partnership con il Fondo Strategico funziona: ci aiutano nelle acquisizioni, nelle operazioni di finanza straordinaria, nella negoziazione con le banche, grazie al loro ingresso il nostro rating è migliorato: se dovessi dare un voto, direi 10+».
L’obiettivo di medio termine per il gruppo, anche attraverso nuove acquisizioni, è quello di raggiungere il miliardo di fatturato, con una spinta aggiuntiva in arrivo anche dal cambio. «Un terzo dei nostri ricavi è in dollari – spiega Ruggeri – e chiaramente questo nuovo equilibrio ci aiuta, anche perché mi pare più ragionevole ed equilibrato rispetto alla quasi-parità di qualche settimana fa. Gli effetti sulla nostra competitività sono evidenti, certamente alcune delle gare vinte di recente sono state conquistate anche grazie alla discesa dell’euro».