Deutsche Bank prepara il piano B in caso di Brexit

versi: dal Brexit radicale con l ’ uscita dal mercato unico dei servizi finanziari, al Brexit soft, quello che potrà prevedere la partecipazione di Londra i n un cerchio più lasso di memberhsip all’Ue.

Prove di fuga di cui la banca tedesca fa da apripista indicando, crediamo, la strada a tutte le altre isituzioni finanziarie – Goldman Sachs in testa - che da mesi lanciano l’allarme sulle conseguenze della non Europa per i loro bilanci e per quello del Regno Unito. Una preoccupazione che non rallenta l’azione del primo ministro britannico, David Cameron. Il 28 maggio - un giorno dopo il Queens speech in cui si illustra l’azione

I TIMORI DELLA CITY Anche altri istituti stranieri stanno studiando l’eventuale rimpatrio di funzioni e personale nel caso di un «no» all’Unione

di governo nell’anno a venire - pubblicherà in Parlamento la legge sul referendum di adesione all’Ue da tenersi entro il 2017. È l’atto formale di chiamata alle urne per decidere i destini del Paese e nascerà avvolto nella solennità delle grandi occasioni. Sarà il prodotto, infatti, non solo del consiglio dei ministri, ma del nuovo political cabinet, di cui fa parte anche il sindaco di Londra Boris Johnson. È l’organismo che delinea la strategia di governo e del partito conservatore con l’obiettivo esplicito di dare ai Tory il centro della scena politica, quello stesso centro clamorosamente fallito dal Labour party.