Il Sole 24 Ore

Insegnanti pronti a scioperare un’ora

- Giorgio Pogliotti

pIn vista dell’approvazio­ne odierna del Ddl scuola alla Camera, i sindacati sono pronti a dichiarare un’ora di sciopero, in concomitan­za con l’esame del Senato e con lo svolgiment­o degli scrutini, nel rispetto della legge.

Questo pomeriggio i segretari di Flc-Cgil, Cisl-scuola, Uil-scuola, Gilda e Snals si incontrera­nno per valutare le forme di mobilitazi­one da mettere in campo, nella convinzion­e che al Senato possano aprirsi nuovi spazi per modificare il testo del disegno di legge. Sembra profilarsi un’ora di sciopero, a differenza dei Cobas che hanno annunciato­duegiornid­istop.Lecinquesi­gle lunedì prossimo sono convocate dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, come era stato preannunci­ato nell’incontro di Palazzo Chigi. «In mancanza di una volontà di aprire il confronto - afferma Domenico Pantaleo (Flc-Cgil) - le mobilitazi­oni continuera­nno nelle prossime settimane, durante gli scrutini,neilimitip­revistidal­lalegge. Già sono in corso manifestaz­ionieassem­blee.Inquestocl­imasarà molto difficile attuare la riforma a settembre, alla riapertura delle scuole». La leader della Cisl, Annamaria Furlan, considera «assolutame­ntenecessa­rie» modifiche,«sia sul fronte della figura del preside manager ma anche sulla questione dei precari. Centomila assunzioni non bastano: serve un piano pluriennal­e che dia risposte a tutti i precari oggi esclusi». Per il sindacato la partita si riapre al Senato, dove i numeri della maggioranz­a sono più risicati; del resto nell'incontro alla sede del Pd del Nazareno - riferiscon­o i sindacalis­ti - era emerso che a palazzo Madama sarebbero stati più ampi i margini di modifica del Ddl. «Chiediamo un piano pluriennal­e per assumere in ruolo quei docenti che hanno l’abilitazio­ne, con 3 anni di servizio alle spalle,nellescuol­edovecison­oposti disponibil­i», sostiene Massimo Di Menna (Uil scuola), facendo riferiment­o ad una platea di 4050mila persone. «Il testo assegna troppo potere ai dirigenti scolastici - aggiunge Di Menna -. Siamo favorevoli ad un sistema di valutazion­e che preveda la presenza di ispettori e docenti, ma non di rappresent­anti di famiglie e studenti. Chiediamo che le norme di legge facciano riferiment­o alle tutele contrattua­li, su temi quali la formazione obbligator­ia».

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