Insegnanti pronti a scioperare un’ora
pIn vista dell’approvazione odierna del Ddl scuola alla Camera, i sindacati sono pronti a dichiarare un’ora di sciopero, in concomitanza con l’esame del Senato e con lo svolgimento degli scrutini, nel rispetto della legge.
Questo pomeriggio i segretari di Flc-Cgil, Cisl-scuola, Uil-scuola, Gilda e Snals si incontreranno per valutare le forme di mobilitazione da mettere in campo, nella convinzione che al Senato possano aprirsi nuovi spazi per modificare il testo del disegno di legge. Sembra profilarsi un’ora di sciopero, a differenza dei Cobas che hanno annunciatoduegiornidistop.Lecinquesigle lunedì prossimo sono convocate dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, come era stato preannunciato nell’incontro di Palazzo Chigi. «In mancanza di una volontà di aprire il confronto - afferma Domenico Pantaleo (Flc-Cgil) - le mobilitazioni continueranno nelle prossime settimane, durante gli scrutini,neilimitiprevistidallalegge. Già sono in corso manifestazionieassemblee.Inquestoclimasarà molto difficile attuare la riforma a settembre, alla riapertura delle scuole». La leader della Cisl, Annamaria Furlan, considera «assolutamentenecessarie» modifiche,«sia sul fronte della figura del preside manager ma anche sulla questione dei precari. Centomila assunzioni non bastano: serve un piano pluriennale che dia risposte a tutti i precari oggi esclusi». Per il sindacato la partita si riapre al Senato, dove i numeri della maggioranza sono più risicati; del resto nell'incontro alla sede del Pd del Nazareno - riferiscono i sindacalisti - era emerso che a palazzo Madama sarebbero stati più ampi i margini di modifica del Ddl. «Chiediamo un piano pluriennale per assumere in ruolo quei docenti che hanno l’abilitazione, con 3 anni di servizio alle spalle,nellescuoledovecisonoposti disponibili», sostiene Massimo Di Menna (Uil scuola), facendo riferimento ad una platea di 4050mila persone. «Il testo assegna troppo potere ai dirigenti scolastici - aggiunge Di Menna -. Siamo favorevoli ad un sistema di valutazione che preveda la presenza di ispettori e docenti, ma non di rappresentanti di famiglie e studenti. Chiediamo che le norme di legge facciano riferimento alle tutele contrattuali, su temi quali la formazione obbligatoria».