L’obiettivo è raccogliere 15 milioni per finanziare la crescita Piteco, pronta l’Ipo sull’Aim
dini in anteprima a Il Sole 24 Ore. «Nel nostro piano di espansione abbiamo deciso di affrontare, come primo mercato estero importante, quello statunitense. Si tratta di un mercato grande e di riferimento per le soluzioni IT. Siamo però già presenti negli Stati Uniti attraverso l a capogruppo Dedagroup».
Piteco è parte di Dedagroup, gruppo controllato dalla famiglia Podini con un fatturato 2014 di circa 200 milioni di euro. La futu- ra matricola Aim invece, ha chiuso il 2014 con ricavi per 12,2 milioni (+9,2%), generando un margine operativo l o r d o d i 5 , 3 mil i o n i (+19,4%). Il modello di business prevede canoni ricorrenti di gestione del software che coprono la metà dei ricavi con una progressione costante nel tempo che ha contribuito a generare nel 2014 una marginalità Ebitda del 42%.
«Abbiamo deciso di quotare Piteco perché è il gioi ell o del nostro gruppo. L’operazione avverrà per la maggior parte in aumento di c a pi t a l e , attraverso emissione di diversi strument i e q u i t y o e q u i t y linked per un controvalore di circa 15 milioni». Il flottante è in fase di definizione, ma dovrebbe aggirarsi intorno al 20%, prevedendo la diluizione della famiglia Podini che attraverso Dedagroup e partecipazioni dirette controlla il 90% della società.
Un passo necessario per fare di Piteco un polo di aggregazione i n un settore molto frammentato. «Nella nostra fascia di mercato praticamente non abbiamo concorrenti» conclude Podini. « Utilizzeremo le risorse per l o sviluppo dei nostri prodotti, ma anche per diventare un polo di aggregazione in un mercato molto frammentato».
LA STRATEGIA Il presidente Podini: «Abbiamo deciso di affrontare, come primo mercato estero importante, quello americano»