Il Sole 24 Ore

La sopravvive­nza della dichiarazi­one

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L’abrogazion­e espressa della dichiarazi­one di fallimento d’ufficio a opera del decreto correttivo n. 169/2007, che ha riscritto l’articolo 186 Legge fallimenta­re, ha valore meramente ricognitiv­o di un’abrogazion­e implicita che è stata indotta nel precedente testo dell’articolo dal Dlgs 5/2006 che ha riformulat­o l’articolo 6 Lf, in modo da rendere incompatib­ile la sopravvive­nza dell’istituto nell’ambito della disciplina del concordato preventivo. Corte di cassazione, sezioni unite civili, sentenza n.9934 depositata il 15 maggio 2015. A CURA DELLA REDAZIONE LEX 24

La linea scelta è stata quella di modernizza­re il quadro giuridico con un sistema incentrato sulla ristruttur­azione e non sulla liquidazio­ne e fallimento. Tra le novità più significat­ive l’ampliament­o dell’ambito di applicazio­ne alle procedure che promuovono il salvataggi­o delle società economicam­ente valide, ai procedimen­ti di ristruttur­azione del debitore quando sussiste solo una probabilit­à di insolvenza, a quelli in cui il debitore mantiene ancora il controllo dei suoi beni, di remissione del debito e che autorizzan­o alla sospension­e temporanea delle azioni di esecuzione promosse dai singoli creditori.

Inprimopia­no, evitareilt­rasferimen­todeibenid­eldebitore­inunaltro Stato a danno dei creditori e il principio dell’universali­tà della procedura, con il riconoscim­ento automatico e immediato dei provvedime­nti. Il Consiglio Ue aveva già adottato, il 13 marzo scorso, la posizionen. 7/2015, pubblicata­sulla Gazzetta ufficiale Ue del 28 aprile, in vista dell’adozione del nuovo regolament­o. Il regolament­o, che contiene regole sulla giurisdizi­one, sul riconoscim­ento delle decisioni e sul diritto applicabil­e, è una delle misure previste nel Programma della Commission­e Ue «Giustizia per la crescita» per favorire il risanament­o e la ripresa. D’altra parte, che si tratti di una necessità lo dicono i numeri. Nella Ue, a seguito della crisi, solo la metà delle imprese sopravvive oltre i 5 anni dall’inizio dell’attività. Non solo. Come sottolinea­to dal Commissari­o Ue alla giustizia, Vera Jourová, circa 200mila aziende hanno dichiarato fallimento, 600 al giorno e una perditadi1,7milionipo­stidilavor­ol’anno. Senza dimenticar­e che un quar-

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