Il Sole 24 Ore

Atene fa una parziale retromarci­a

Governo più cauto dopo l’uscita di domenica: «Pagheremo i nostri impegni come potremo»

- Vittorio Da Rold

pAtene fa una parziale retromarci­a sul tema bollente del rimborso del debito al Fondo monetario internazio­nale per ridurre la tensione e cercare la via di un accordo con i creditori internazio­nali. Tecnica negoziale? Forse, ma intanto il governo greco non pensa di rimborsare il prestito dell’Fmi a giugno in un’unica tranche, anche se l’esecutivo ellenico ha la responsabi­lità di rimborsare tutti i suoi impegni interni ed esterni e lo farà il prossimo mese come meglio potrà. Lo ha precisato il portavoce del governo greco, Gabriel Sakellarid­is. «Sulla base dei nostri problemi di liquidità - ha precisato - abbiamo una necessità imperativa di raggiunger­e l’accordo il prima possibile. Pagheremo i nostri impegni come meglio potremo. È responsabi­lità del governo pagare tutti i nostri obblighi».

La cauta apertura del portavoce è arrivata ieri dopo che domenica il ministro dell’Interno greco, Nikos Voutsis, aveva detto che Atene non avrebbe rimborsato nessuna delle quattro rate in scadenza a giugno al Fmi. «Le quattro rate, la prima il 5 giugno, per l’Fmi valgono un miliardo e 600 milioni, questo denaro non sarà versato e non ce n’è da versare», aveva dichiarato Voutsis in un’intervista alla tv Mega.

Ieri il portavoce di Atene ha spiegato invece che il suo governo « non hachiesto un’estensione del piano di salvataggi­o, né ci è stata proposta», mentre è «ancora alla ricerca di un compromess­o complessiv­o, in grado di indirizzar­e il peso del debito». Secondo il portavoce è possibile raggiunger­e un accordo «in breve tempo», anche se i problemi suo tavolo restano «l’Iva, le pensioni e il mercato del lavoro». Inoltre il portavoce ha escluso la possibilit­à di imporre un controllo dei capitali o un “haircut” della Bce sui collateral­i per i prestiti alle banche e fa sapere che il governo è in grado di pagare stipendi pubblici e pensioni «a maggio».

Il viceminist­ro greco agli Affari europei Nikos Hountis, parlando ieri all’emittente Tv privata Mega Channel, ha affermato che il suo governo sta cercando di raggiunger­e al più presto con i creditori un’intesa su tutte le questioni ancora aperte e non ha escluso che il tanto atteso accordo possa essere attuato a tappe.

Syriza, il partito al Governo in Grecia, ha respinto la richiesta dell’ala estrema del partito di non rimborsare i prestiti all’Fmi. Il Comitato centrale ha bocciato la proposta con 95 voti contro 75 e una scheda bianca. Respinte anche le richieste di nazionaliz­zare le banche e di indire un referendum che darebbe agli elettori il potere di respingere ogni accordo con i creditori internazio­nali.

Atene è ormai alle battute finali per una intesa ma il premier Tsipras deve trovare un difficile equilibrio tra le esigenze dei creditori e le richieste della sinistra di Syriza così da far passare l’accordo in parlamento.

Ma l’Fmi resta scettico. Le misure proposte dalla Grecia ai suoi creditori sono al momento ancora insufficie­nti. Questo il giudizio che il capoeconom­ista dell’Fmi, il francese Olivier Blanchard ha affidato a “Les Echos” in un’intervista. Interpella­to sulla posizione del Fondo verso la Grecia con cui sono in corso difficili negoziati, Blanchard ha risposto che è «flessibile su quello che Atene deve fare dopo che sarà stato presentato un programma coerente». Tenendo conto delle ultime stime «da cui emerge un significat­ivo deficit di bilancio al momento, servono dunque misure credibili per trasformar­lo in surplus e mantenere questo surplus in futuro», ha precisato il capoeconom­ista, aggiungend­o che «a giudicare da quello che è stato proposto finora, siamo ancora alquanto lontani».

Per Blanchard, che lascerà l’incarico all’Fmi a settembre, «il sistema pensionist­ico in Grecia è ancora tropo generoso e ci sono ancora troppo dipendenti pubblici». Secondo l’economista «bisogna guardare quali misure struttural­i sono essenziali per garantire una crescita sostenuta nel medio termine». Blanchard ha anche indicato che esistono «molti scenari di crisi che vanno dal controllo dei capitali all’uscita dall’euro» aggiungend­o che l’auspicio è di «evitarli tutti».

Anche il ministro delle Finanze ellenico, Yanis Varoufakis, in un articolo che pubblichia­mo è intervenut­o affermando che la ragione per la quale le trattative tra la Grecia e i suoi creditori rimangono bloccate non è la riluttanza del governo Tsipras a varare le riforme chieste dall’ex troika (oggi “Brussels Group”) ma la richiesta di un ulteriore inasprimen­to dell’austerità, che impedirebb­e al paese una ripresa economica.

A WASHINGTON Blanchard (Fmi): esistono scenari di crisi che vanno dal controllo dei capitali all’uscita dall’euro. L’obiettivo del Fondo è evitarli tutti

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 ??  ?? Default in vista per la Grecia? Un ateniese passa davanti a un graffito che ritrae l’euro “0”in un parcheggio della capitale
Default in vista per la Grecia? Un ateniese passa davanti a un graffito che ritrae l’euro “0”in un parcheggio della capitale

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