Bankitalia allontana lo spettro del «contagio»
pQuel che pensa dei sobbalzi di mercato legati alle asperità del negoziato greco, Ignazio Visco lo aveva chiarito a Washington poco più di un mese fa e non è da escludere che colga l’occasione per ribadirlo nelle Considerazioni finali che leggerà oggi alle dieci e trenta nel Salo-nedei partecipantidi Palazzo Koch. «È sbagliato parlare di contagio» aveva sottolineato il governatore in quell’occasione, rispondendo a chi chiedeva notizie sul nostro paese, dopo che imercati sierano innervo-siti perché il ministro delle Finanze greco, Ianis Varoufakis, aveva fatto balenare per la prima volta la minaccia di non ripagare il debito.
«Nel 2011 - aveva ricordato Visco - il differenziale di tasso era salito a 550 punti base e ciò era dovuto a due cose: il fatto che in Italia il debito pubblico continuasse a salire e la percezione continua di un rischio gravesull’euro. Fulacombinazione delle due cose- spiegò al termine degli incontri di primavera del Fmi il responsabile di via Nazionale- a rendere molto difficile in quel momento l’emissione di titoli di stato. In questa fase parlare di contagio è sbagliato». Qualche tensione sul mercato finanziario ci può anche essere, aveva aggiunto, perché c’è unostato, laGrecia, chehadifficoltà nella definizione del programma necessarioperavereifinanziamenti concordato e necessario affinchè le banche di quel paese possano ottenere il rifinanziamento , per svolgere la loro attività di intermediazione. «Ma le autorità monetarie - era stata la conclusione- fanno molta attenzione all’andamento dei mercatiesonoimpegnateagarantire un flusso di liquidità ampio, volto al garantire l’acquisto di titoli di stato: si tratta , com’è noto di un programma molto ingente. Dunque, ci sono tutti gli strumenti necessari».
Sono giudizi che valgono anche per una giornata come quella di ieri, nella quale il fattore Grecia ha continuato ad a essere il principale market mover, dopo che domenica pomeriggio il ministro degli interni ellenico, Nikos Voutis, aveva ribadito che in mancanza di un accordo con i creditori internazionali Atene non sarà in grado di onorare i pagamenti dovuti al Fmi il mese prossimo, con la prima scadenza dovuta che cade il 5 di giugno.
Per l’Italia restano sempre validi i due commenti espressi dal responsabile di Bankitalia: il primo è che il firewall tecnico rispetto alle tensioni esiste ed è la politica monetaria ultra-accomodante decisa aFrancoforte. Ilsecondocommento, che però da un punto di vista logico per Visco viene prima, è che «l’euroèirreversibile».Ma,alnetto della questione greca, l’intervento odierno del governatore sarà concentrato, con ogni probabilità, sul tema della crescita in Italia: anche il nostro paese, finalmente, sta uscendo con fatica dai sette lunghi anni di crisi e l’analisi Banca d’Italia assegna buone probabilità a un recupero ciclico più robusto di quanto non si pensasse qualche mese fa. Dunque, quello 0,7% d’ incremento del Pil che il governo si è dato come obiettivo, quest’anno può essere raggiunto.
Visco tuttavia non ha mai nascosto che il ritorno a una crescita che possa creare un forte recupero dell’occupazione passa, soprattutto, per un aumento degli investimenti. Un ampio spazio poi, nella relazione di oggi avranno le riflessioni sul futurodelmondodelcreditoesulle sue regole, nell’anno in cui si è materializzato il passaggio all’Unione bancaria. Infine, è assai probabile che nelle Considerazioni finali il governatore faccia il punto sulle vie per risolvere rapidamente il problema dei crediti deteriorati.La posizione di Via Nazionale su questo aspetto è in linea con il governo, mentre sono ancora in corso i confronti tecnici con le direzioni generali Ue, Concorrenza e Mercato finanziario, nonchè con la vicepresidenza della Commissione europea. Visco aveva spiegato in Parlamento qualche settimana fa che è importante rispondere con una strategia articolata e con un intervento accentrato, una Asset management company, nella quale lo Stato potrebbe giocare un ruolo, o come azionista con una piccola quota o assicurando delle garanzie, ovviamente rispettando le norme europee.
IL DISCORSO DI VISCO Ampio spazio sarà dato al futuro del credito nell’anno dell’Unione bancaria. Atteso più di un riferimento ai crediti deteriorati
Ignazio Visco è in carica dal 2011: quelle che leggerà oggi saranno le sue quarte Considerazioni finali alla Banca d’Italia