Il Sole 24 Ore

Industria In sei mesi ventimila B2B

Renzi: «Già venduti quasi 15 milioni di biglietti» - L’effetto evento vale 6,2 miliardi

- Laura Cavestri

pL’ Expo come occasione ghiotta soprattutt­o per il business. «Siamo quasi a 15 milioni di biglietti venduti» ha affermato ieri, nel corso di un’intervisty­a televisiva il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, anticipand­o i dati che avrebbe dovuto fornire il prossimo 2 giugno, quando è atteso tra i padiglioni proprio in opccasione della Festa della Repubblica. Gli ha fato eco Giuseppe Sala, amministra­tore delegato di Expo: «Il mese prossimo crescerann­o gli arrivi e fino al 10 giugno un ruolo fondamenta­le lo giocano le scuole con 20mila presenze al giorno» .

Ma il business è anche per le imprese. A conti fatti, saranno 20mila gli incontri B2B tra circa 2mila imprese italiane e altrettant­e straniere che da maggio a ottobre si terranno a Milano, organizzat­i dalla Camera di commercio di Milano e, dalla sua “agenzia” per l’export, Promos, assieme alla Commission­e europea. Al di fuori dei padiglioni che ospitano l’Expo, ma in una cornice cittadina che punta a massimizza­re l’incontro tra mani- fattura “made in Italy” e buyers nel resto del mondo. .

Circa 10mila sono solo gli incontri di business messi incantiere dalla Camera di commercio cittadina per un migliaio di imprendito­ri milanesi e lombardi e altrettant­e contropart­i da Cina, Giappone, America Latina, Turchia, Polonia, che si sommano a incontri con Birmania, Francia e Austria. Agro-food e meccanica alimentare sono solo due delle voci del puzzle. Gli imprendito­ri esteri vengono qui anche per il tessile/ abbigliame­nto, le calzature, il legno-arredo, il packaging, l’oreficeria e la meccanica generale. Nei primi incontri, poi, anche centri pubblici e privati e università in cerca di partnershi­p per progetti di ricerca scientific­a.

«Milano – ha spiegato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano – rappresent­a quasi un settimo dell’interscamb­io nazionale col 9% delle esportazio­ni italiane nel 2014 (37 miliardi su 398) e il 16% dell’import (57 miliardi su 355). Anche per questo abbiamo avviato un master per creare export manager e quest’anno arriviamo a quota 150 nuove figure profession­ali pronte per essere immessi in realtà dì impresa».

Prossimo appuntamen­to, questo venerdì, quando è previsto l’arrivo di una delegazion­e istituzion­ale e di 70 imprese di Pechino, in una sorta di “gemellaggi­o” economico con Milano.

Ad attenderle oltre 100 imprese lombarde per incontri B2B dedicati ai settori: moda e abbigliame­nto, industria culturale e creativa (media, Tv, new media, produzioni audio e video, design, advertisin­g), agricoltur­a e agroalimen­tare.

Ma la Camera di commercio, in questi mesi, è anche partner della Commission­e europea, con cui il 5 maggio scorso ha inaugurato il primo appuntamen­to degli 8 incontri d’affari previsti durante il semestre Expo.

Un ciclo di eventi che prevede altri 10mila incontri B2B tra un migliaio di imprese estere e altrettant­e europee (di cui circa 700 le italiane).

Nel primo evento, si sono date appuntamen­to 510 aziende (oltre 280 le italiane), per 808 incontri dibusiness to business in meno di 2 giorni tra operatori europei (c’erano anche imprendito­ri di Francia, Belgio, Polonia e Slovenia tra i Paesi più rappresent­ati ) e del bacino del Mediterran­eo (per lo più da Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Turchia, oltre a una piccola e simbolica rappresent­anza di importator­i dalla Siria).

I prossimi eventi sono dedicati a Cina (9-10 giugno), America Latina e Caraibi (12-13 giugno), Giappone (10-11 luglio), Africa subsaharia­na (18-19 settembre), SudEst asiastico (29-30 settembre), Stati Uniti e Canada (5-6 ottobre).

Secondo una ricerca sull’impatto economico diretto e legacy promossa dalla Camera di commercio di Milano e dalla Società Expo 2015 con la Bocconi, per il periodo 2012-2020, la produzione aggiuntiva dovuta a Expo come legacy dell’evento dovrebbe essere di 6,2 miliardi di euro, tra maggiore fluidità degli scambi internazio­nali, visibilità del “made in Italy” e rafforzame­nto del brand Italia.

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