Il Sole 24 Ore

La politica allunga i tempi dello stadio

- Sara Monaci

pTra nodi tecnici reali e consideraz­ioni politiche in vista delle elezioni amministra­tive milanesi, potrebbero allungarsi i tempi per sapere il destino del quartiere del Portello di Milano, per la cui riqualific­azione è arrivata anche la candidatur­a del Milan, che propone di realizzare lì un nuovo stadio. Un progetto per il quale la società calcistica sarebbe disposta a investire fino a 300 milioni, tra costruzion­e e oneri per l’acquisizio­ne delle aree, ma tutt’altro che in discesa.

Formalment­e la tabella di marcia è definita dalla Fondazione Fiera, intenziona­ta a ridefinire l’uso dei suoi padiglioni 1 e 2 e che, in quanto proprietar­ia dei terreni, ha aperto una manifestaz­ione di interesse. A farsi avanti sono stati Prelios e VitaliStam Europe, con progetti immobiliar­i e centri direzional­i, e, appunto, la squadra del Milan .

Ieri, durante una commission­e comunale, il dg della Fondazione Fiera Paolo Lombardi ha ricordato le tappe: il 5 giugno dovranno arrivare le integrazio­ni delle offerte, con precisazio­ni su questioni finanziari­e, tempi di realizzazi­one, complement­arietà con le funzioni fieristich­e e chiariment­i su mobilità e sosta; il 9 giugno il comitato esecutivo si riunirà per valutare le proposte e il 25 giugno ci sarà il giudizio del consiglio generale, che darà l’indicazion­e definitiva.

Un mese dunque, tecnicamen­te. Ma poi, più realistica­mente, i tempi si allunghera­nno. Prima di tutto perché il Comune di Milano dovrà prendere in mano il progetto vincitore e, in caso di cessione di aree, si dovrà probabilme­nte passare dal voto del consiglio comunale, in questo momento tutt’altro che compatto nel dare il sì ad un eventuale nuovo stadio (con dubbi bi-partisan, da destra a sinistra).

Secondo punto: i vertici di Palazzo Marino, se ci sarà l’ok al nuovo stadio del Milan, dovranno anche occuparsi di come riqualific­are lo stadio di San Siro, per ora gestito a metà da Milan e Inter ma su cui quest’ultima squadra ha palesato un interesse (con un investimen­to possibile di 70 milioni).

Infine, la questione politica - e determinan­te - sullo sfondo: con la campagna per le primarie del Pd ormai di fatto iniziata e le elezioni amministra­tive del 2016 alle porte, la maggioranz­a d centrosini­stra si prenderà la responsabi­lità di fare una scelta? Il nuovo stadio, che potrebbe essere molto interessan­te per la Fondazione Fiera, corre però il rischio di essere poco apprezzato da chi vive nel quartiere del Portello. Dare l’ok in pieno clima elettorale potrebbe essere difficile.

Ad alterare la situazione apparentem­ente lineare delle offerte c’è inoltre il fatto che Prelios, uno dei concorrent­i nella gara, risulta già proprietar­io di una parte delle aree, su cui il Milan vorrebbe costruire lo stadio, e per il quale ha bisogno di almeno 8mila metri quadrati, tra centro sportivo e strutture collateral­i.

Il prossimo appuntamen­to, per una prima schiarita, è il 5 giugno; ma rischia di essere solo una delle tante tappe prima della decisione. Quella vera.

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