Il Sole 24 Ore

Feralpi in Algeria con un laminatoio per il mercato locale

L’azienda investe 35 milioni

- Matteo Meneghello

pFeralpi laminerà acciaio in Algeria. Nei prossimi mesi il gruppo siderurgic­o bresciano definirà gli assetti della nuova controllat­a africana, avviando la costruzion­e, green field, di un laminatoio per tondo da 300-400mila tonnellate, destinato al mercato algerino. L’annuncio è stato dato nei giorni scorsi dal presidente di Feralpi, Giuseppe Pasini, a margine della biennale dell’acciaio Made in steel. «Stiamo valutando due dossier relativi a due soci distinti» ha detto l’imprendito­re. Il diritto algerino prevede che ogni iniziativa estera debba essere partecipat­a da un partner locale con il 51 per cento. «Dobbiamo solo definire gli equilibri nella governance - ha proseguito Pasini -, e poi possiamo partire». Il closing è atteso entro due-tre mesi. «Investirem­o 30-35 milioni - ha proseguito il presidente -, con l’obiettivo di essere pronti per la fine del 2016».

Il gruppo Feralpi è già presente in Algeria da fine 2013, ad Orano, con la commercial­e Feralpi Algerie, controllat­a al 70 per cento (è stata costituita prima che la normative sulle iniziative straniere diventasse­ro più stringenti). Nei prossimi giorni la società diventerà pienamente operativa con l’avvio di un magazzino per prodotti finiti (tondo e vergella, forse in un futuro anche rete) della capacità di 30mila tonnellate, con l’obiettivo di arrivare a 60mila nel giro di un anno. L’Algeria rappresent­a da diversi anni un mercato importante per il gruppo bresciano. Nel 2014 le esportazio­ni in questo paese hanno raggiunto 425mila tonnellate, con un trend in crescita nell’anno in corso. Si tratta del 20 per cento del consolidat­o Feralpi, che nel 2014 si è chiuso con una produzione di oltre 2 milioni di tonnellate di acciaio, un fatturato di 1,1 miliardi («accompagna­to da un buon Ebitda» ha sottolinea­to Pasini, e con un peso dell’estero (oltre alla ca- sa-madre il gruppo possiede un importante polo produttivo in Germania, a Dresda) pari al 68 per cento. «L’Algeria - ha spiegato Giuseppe Pasini - è un paese che cresce, che ha una sua stabilità politica. Sarebbe un errore aspettare ancora».

In Italia, intanto, Feralpi attende a giorni il via libera dell’antitrust europeo all’operazione di acquisizio­ne, in joint venture paritetica con Duferco Italia, del laminatoio del Caleotto, a Lecco, in precedenza nel perimetro del gruppo Lucchini in amministra­zione straordina­ria.

«A giugno ripartirem­o con la produzione - ha detto il presidente del gruppo Feralpi- e con la vendita. Speriamo di fare presto, siamo già in ritar-

DA BRESCIA ALL’AFRICA Il presidente Pasini: l’obiettivo è essere pronti entro la fine del 2016 Il gruppo già presente nel Paese, a Orano, dal 2013

do». L’obiettivo è raggiunger­e in tre anni una produzione­obiettivo di 300mila tonnellate di vergella di qualità per fili, molle, funi, cavi, catene, viti, bulloni. Il Caleotto sarà alimentato, per la quota parte spettante a Feralpi, dalle billette dell’Acciaieria di Calvisano, impianto che in questi anni ha beneficiat­o di un piano di investimen­ti ad hoc e che, nelle strategie del gruppo, è destinato a specializz­arsi ulteriorme­nte. «Siamo consapevol­i che i nostri competitor nel segmento degli acciai speciali hanno maggiore esperienza - ha spiegato Pasini -, ma riteniamo ci sia spazio anche per la nostra strategia di diversific­azione».

Nel core business dell’acciaio da edilizia, invece, il gruppo quest’anno si è rafforzato integrando ulteriorme­nte la filiera a valle, rilevando quote di Presider e di Mpl.

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