Feralpi in Algeria con un laminatoio per il mercato locale
L’azienda investe 35 milioni
pFeralpi laminerà acciaio in Algeria. Nei prossimi mesi il gruppo siderurgico bresciano definirà gli assetti della nuova controllata africana, avviando la costruzione, green field, di un laminatoio per tondo da 300-400mila tonnellate, destinato al mercato algerino. L’annuncio è stato dato nei giorni scorsi dal presidente di Feralpi, Giuseppe Pasini, a margine della biennale dell’acciaio Made in steel. «Stiamo valutando due dossier relativi a due soci distinti» ha detto l’imprenditore. Il diritto algerino prevede che ogni iniziativa estera debba essere partecipata da un partner locale con il 51 per cento. «Dobbiamo solo definire gli equilibri nella governance - ha proseguito Pasini -, e poi possiamo partire». Il closing è atteso entro due-tre mesi. «Investiremo 30-35 milioni - ha proseguito il presidente -, con l’obiettivo di essere pronti per la fine del 2016».
Il gruppo Feralpi è già presente in Algeria da fine 2013, ad Orano, con la commerciale Feralpi Algerie, controllata al 70 per cento (è stata costituita prima che la normative sulle iniziative straniere diventassero più stringenti). Nei prossimi giorni la società diventerà pienamente operativa con l’avvio di un magazzino per prodotti finiti (tondo e vergella, forse in un futuro anche rete) della capacità di 30mila tonnellate, con l’obiettivo di arrivare a 60mila nel giro di un anno. L’Algeria rappresenta da diversi anni un mercato importante per il gruppo bresciano. Nel 2014 le esportazioni in questo paese hanno raggiunto 425mila tonnellate, con un trend in crescita nell’anno in corso. Si tratta del 20 per cento del consolidato Feralpi, che nel 2014 si è chiuso con una produzione di oltre 2 milioni di tonnellate di acciaio, un fatturato di 1,1 miliardi («accompagnato da un buon Ebitda» ha sottolineato Pasini, e con un peso dell’estero (oltre alla ca- sa-madre il gruppo possiede un importante polo produttivo in Germania, a Dresda) pari al 68 per cento. «L’Algeria - ha spiegato Giuseppe Pasini - è un paese che cresce, che ha una sua stabilità politica. Sarebbe un errore aspettare ancora».
In Italia, intanto, Feralpi attende a giorni il via libera dell’antitrust europeo all’operazione di acquisizione, in joint venture paritetica con Duferco Italia, del laminatoio del Caleotto, a Lecco, in precedenza nel perimetro del gruppo Lucchini in amministrazione straordinaria.
«A giugno ripartiremo con la produzione - ha detto il presidente del gruppo Feralpi- e con la vendita. Speriamo di fare presto, siamo già in ritar-
DA BRESCIA ALL’AFRICA Il presidente Pasini: l’obiettivo è essere pronti entro la fine del 2016 Il gruppo già presente nel Paese, a Orano, dal 2013
do». L’obiettivo è raggiungere in tre anni una produzioneobiettivo di 300mila tonnellate di vergella di qualità per fili, molle, funi, cavi, catene, viti, bulloni. Il Caleotto sarà alimentato, per la quota parte spettante a Feralpi, dalle billette dell’Acciaieria di Calvisano, impianto che in questi anni ha beneficiato di un piano di investimenti ad hoc e che, nelle strategie del gruppo, è destinato a specializzarsi ulteriormente. «Siamo consapevoli che i nostri competitor nel segmento degli acciai speciali hanno maggiore esperienza - ha spiegato Pasini -, ma riteniamo ci sia spazio anche per la nostra strategia di diversificazione».
Nel core business dell’acciaio da edilizia, invece, il gruppo quest’anno si è rafforzato integrando ulteriormente la filiera a valle, rilevando quote di Presider e di Mpl.