Cevital dialoga con Leali Steel
p «Ne stiamo discutendo. Può essere di comune interesse un accordo finalizzato alla fornitura di billette per diciotto mesi, in attesa che venga costruito il forno elettrico». Luca Villa, amministratore delegato di Leali steel, realtà controllata dal gruppo svizzero Klesch, punta a fornire acciaio agli algerini di Cevital, che in queste settimane hanno già avviato contatti con partner stranieri (i blumi dovrebbero arrivare dagli indiani di Jindal). «Ne stiamo parlando - spiega Villa -, parte della nostra produzione potrebbe garantire maggiore flessibilità ai laminatoi della ex Lucchini nei prossimi mesi. Sono fiducioso: ho conosciuto in questi giorni il presidente di Cevital, Issad Rebrab, ne ho avuto un’ottima impressione». Nell’ambito della procedura concordataria, nelle scorse settimane Leali Steel ha acquisito a titolo definitivo gli impianti di Odolo, anche se resta ancora da perfezionare l’operazione a Borgo Valsugana. «Il nostro primo bilancio - spiega Villa - si chiude con un fatturato di 150 milioni, 180mila tonnellate di acciaio prodotte, con Ebitda e risultato finale positivi. Abbiamo ampi margini di crescita».
In parallelo con i tavoli commerciali gli algerini di Cevital, intanto, cercano con i sindacati un’intesa in tempo utile con la scadenza imminente dell’attuale percorso di ammortizzatori sociali, fissata per fine mese. Il gruppo nordafricano ha bisogno dell’accordo con il sindacato per traguardare de- finitivamente verso l’acquisizione degli asset della Lucchini in amministrazione straordinaria. La settimana scorsa Fim-Fiom-Uilm hanno visionato il piano industriale algerino, chiedendo ulteriori integrazioni. Oggi, al tavolo del ministero dello Sviluppo economico, è atteso un nuovo round del confronto, che si trascina ormai da cinque mesi. Tra i temi al centro della vertenza, i dettagli del passaggio dei lavo-
PASSAGGIO DI PROPRIETÀ Oggi al Mise il tavolo per l’accordo sindacale in vista dell’acquisizione Nardi avverte: a fine mese stop alla solidarietà
ratori dalla procedura ad Aferpi, la neocostituita holding che rileverà gli asset Lucchini. Il passaggio non avverrà in continuità, e questo significa che i lavoratori rischiano di subire una drastica riduzione della componente variabile (quella relativa a scatti di anzianità e maggiorazioni) dello stipendio. Il commissario Piero Nardi, nei giorni scorsi, ha intanto mandato un chiaro messaggio, annunciando che i contratti di solidarietà, di cui beneficiano i circa 2.200 dipendenti del gruppo, potranno essere utilizzati solo fine alla fine del mese: da giugno in poi tutti i lavoratori saranno messi in cassa integrazione.