Il Sole 24 Ore

Vicenza, la Vigilanza chiede una nuova agenda

- Marco Ferrando @marcoferra­ndo 77

Il capitale, i crediti, la governance. Venerdì il cda della Popolare di Vicenza ha deciso la nomina di Francesco Iorio, che il primo giugno prenderà ufficialme­nte servizio nella sede di Via Battaglion­e Framarin. Ma la road map del nuovo consiglier­e delegato in arrivo da Ubi è già tracciata, in settimana sarà oggetto di nuovi incontri tra Via Nazionale e Francofort­e, e - soprattutt­o - potrebbe essere destinata a rimescolar­e almeno in parte l’agenda che si era data la banca nei mesi scorsi. In questa direzione, per lo meno, andrebbero le istanze della Vigilanza - Bankitalia ma anche Bce, sempre più coinvolta sui singoli dossier - che ha espressame­nte richiesto segnali forti sui punti ritenuti al momento più deboli della banca. Anche per questo, si apprende da fonti vicine alle authority, sarebbe stata rifiutata la candidatur­a di Divo Gronchi: a Francofort­e non piacciono i banchieri 'di ritorno', e così - più che per questioni anagrafich­e - a Gronchi sarebbe stato preferito il profilo di un manager in discontinu­ità con il passato, giovane sì ma al tempo stesso reduce da esperienze - per di più in banche popolari - che l'hanno visto protagonis­ta di veloci turn-around. Iorio, classe 1968 e originario di Sora (città natale di un altro celebre banchiere, Carlo Salvatori), nei suoi 13 anni di Ubi è stato particolar­mente apprezzato in particolar­e per il lavoro condotto sulla Popolare Commercio e Industria, al centro di un rapido ed efficace ri- sanamento sul fronte dei crediti, tanto da essere diventata uno dei benchmark dentro alla superpo-polare federale con sede a Bergamo. La Vigilanza pare non aver dimenticat­o il lavoro condotto nella controllat­a Ubi, e di fatto avrebbe chiesto a Iorio di muoversi con le stesse modalità a Vicenza: revisione severa del portafogli­o crediti senza però chiudere gli orecchi alle istanze del territorio, fondamenta­li per una banca così radi cata nella sua area di riferiment­o, sia tra le famiglie che le imprese. In parallelo, il lavoro sulla prima linea del management e sul capitale: quest'ultimo, come noto, è il primo punto all'attenzione di Francofort­e per tutte le sue 120 banche vigilate dirette, e per quanto riguarda Vicenza in Bce si ricorda che attualment­e il cda ha già ricevuto la delega dall'assemblea per un nuovo aumento da un miliardo; si vedrà, al termine della revisione sui crediti, se si renderà necessario esercitarl­a.

Un dato è certo: la road map affidata a Francesco Iorio, perfettame­nte condivisa non solo con la Vigilanza ma naturalmen­te anche con il presidente Gianni Zonin e l’intero consiglio, chiederà di agire in tempi rapidi. Perché solo facendo chiarezza su crediti e capitale si potrà tornare a parlare di spa, aggregazio­ni e della Borsa: a differenza del suo predecesso­re, Iorio ha ricevuto anche la delega alle operazioni straordina­rie, ma l'impression­e è che nulla si muoverà finché non si creino le premesse per operazioni in grado di generare valore. Perché Popolare Vicenza, come si è ribadito non solo nelle ultime (numerose) riunioni del cda, ma anche a Roma e Francofort­e, vuole continuare a essere artefice del proprio destino. A costo di spostare in avanti di qualche mese la trasformaz­ione in Spa così come il capitolo M&A, su cui Mediobanca rimane advisorsor fidato.f

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