Da indicare la cifra che si presume di utilizzare
Il nuovo sistema attivato dalle Dogane a partire dal 25 maggio 2015 permette la presentazione delle dichiarazioni di intento sia in forma singola, sia in forma cumulativa per più operazioni.
In questo modo, senza contestuale presentazione del documento cartaceo, gli importatori potranno evitare l’applicazione dell’Iva al confine semplicemente indicando gli estremi della dichiarazione nella bolletta doganale.
La macrodistinzione è ora unicamente tra dichiarazioni d’intento valide per una singola operazione di importazione, le cosiddette DI-1, e le dichiarazioni d’intento riferite invece a più operazioni doganali di importazione, ovvero le cosiddette DI-2.
Con la reingegnerizzazione dei processi di controllo che hanno permesso alle Dogane l’accesso alla banca dati delle dichiarazioni d’intento tenuta dalle Entrate, gli operatori sono infatti sempre dispensati dalla presentazione di una copia cartacea in dogana e devono ora limitarsi all’indicazione degli estremi della dichiarazione nella bolletta doganale di importazione (casella 44 del DAU).
Insomma, è stato creato un sistema di dialogo e di interoperabilità tra banche dati dell’amministrazione che sostanzialmen- te si attiva in dogana in tempo reale all’atto dell’espletamento delle formalità al confine.
Con un conto scalare, i sistemi informativi delle Agenzia fiscali saranno in grado di conteggiare l’esistenza e il residuo di plafond con enorme snellimento dei processi di controllo, ora in molti casi evitati in quanto, in caso di in capienza, le dichiarazioni doganali con lettera d’intento possono essere addirittura inibite.
Tecnicamente, in caso di dichiarazione one to one (DI-1), l’operatore deve inserire il “valore presunto” dell’imponibile ai fini Iva dell’operazione d’importazione che intende effettuare che tenga cautelativamente conto, per eccesso, di tutti gli elementi che concorrono al calcolo del suddetto imponibile ai fini dell’impegno del plafond Iva, in quanto l’importo effettivo è quello risultante dalla dichiarazione doganale collegata alla dichiarazione d’intento.
Viceversa, nelle cumulative (DI-2), è sufficiente inserire nella dichiarazione l’importo corrispondente all’ammontare della quota parte del proprio plafond Iva che si presume di utilizzare all’importazione nel periodo di riferimento e da quell’importo si attiva il conto scalare.
Ovviamente, resta a livello tecnico la necessità per gli importatori di curare o far curare con estrema attenzione l e operazioni doganali senza il pagamento dell’imposta, poiché la stessa Dogana, da ultimo con la nota 58510/15, non ha mancato di segnalare ancora l’esistenza di criticità che potrebbero inibire formalmente o sostanzialmente la validità e la presentazione delle dichiarazioni di intento.
DIALOGO TRA AGENZIE È stato creato un sistema di interoperabilità tra banche dati che si attiva in tempo reale durante le operazioni di confine