Sull’aggio è l’ora del test alla Consulta
pL’aggio della riscossione arriva all’esame della Corte costituzionale. È calendarizzata per oggi l’udienza pubblica (relatore Coraggio) per discutere della legittimità del “compenso” percepito da Equitalia per l’attività di riscossione svolta. A sollevare la questione sono state le Ctp di Torino e Latina (ma va ricordato anche un rinvio della Ctp Cagliari). Tra gli aspetti contestati dai giudici tributari ci sono, tra gli altri, la mancanza di corrispondenza con i costi del servizio di riscossione e con l’attività del concessionario e la disparità di trattamento fra cittadini a seconda delle loro disponibilità economiche. questo punto e che «attestano» redditi fino a 8mila euro. E, in questo modo, i centri di assistenza fiscale potranno acquisire le «Cu» corrette per “trasferirle” all’interno del 730 precompilato.
Richiederà, invece, un supplemento di istruttoria l’aspetto collegato all’assenza dei giorni per il calcolo delle detrazioni da lavoro dipendente. Sul punto va ricordato come l’agenzia delle Entrate stesse valutando l’ipotesi di inviare un avviso ai contribuenti che avevano già trasmesso il 730 precompilato e si stesse cercando la soluzione tecnica adeguata per consentire di rimandare o correggere il modello. Tra gli aspetti sollevati durante il tavolo tecnico di ieri c’è quello delle certificazioni uniche sui redditi da cassa integrazione guadagni che pur presentando il periodo di lavoro (data iniziale e finale) non hanno il numero dei giorni, che serve appunto a calcolare le detrazioni da lavoro. Bisognerà, quindi, studiare come fare a riconoscere questi giorni. La soluzione potrebbe essere trovata e portata in uno dei prossimi incontri partendo dal periodo riportato nelle «Cu» e, in qualche modo, facendone derivare il calcolo dei giorni.
Così come resta da definire uno standard unico per le correzioni o le integrazioni delle certificazioni uniche da parte dei sostituti d’imposta. I Caf, infatti, hanno posto l’accento sulla diversità delle forme di comunicazione arrivate finora, che potrebbero anche determinare il paradosso di determinare ulteriori errori nel momento della modifica o dell’integrazione del 730 precompilato. Ora si tratta di capire se nei prossimi giorni si materializzerà un’indicazione a emettere nuovamente le certificazioni uniche con i dati mancanti o corretti rispetto a quelli inizialmente riportati. Sul piatto della bilancia, bisognerà comunque considerare l’onere che sarà posto a carico dei sostituti e comunque il regime sanzionatorio previsto dal Dlgs 175/2014. Molto, però, potrebbe anche dipendere da una valutazione su quanto è estesa questa casistica.
Così come i Caf aspettano di conoscere quale comportamento tenere in presenza di attestazioni relative a redditi diversi (quelli che vanno nel quadro D del modello 730) che non sono stati indicati nella certificazione unica e non sono, pertanto, stati trasposti nel modello precompilato.