Il Sole 24 Ore

Comuni, mutui rinegoziab­ili anche se manca il preventivo

Il via libera dagli Affari regionali in attesa del decreto con le regole-ponte

- Gianni Trovati gianni.trovati@ilsole24or­e.com

pGli enti locali che vogliono cogliere l’opportunit­à della rinegoziaz­ione dei mutui con Cassa depositi e prestiti possono partire anche se il preventivo 2015 non è ancora stato approvato. Il via libera è arrivato ieri dalla presidenza del Consiglio, con una circolare firmata dal sottosegre­tario agli Affari regionali Gianclaudi­o Bressa, che invita le amministra­zioni a «predisporr­e fin da subito le procedure e gli atti necessari di Giunta e/o di consiglio». In pratica, la circolare autorizza tutti a partire evitando eventuali contestazi­oni, in attesa che il decreto enti locali veda finalmente la luce con la norma chiamata a “coprire” questa procedura.

Proprio la lunga gestazione del provvedime­nto sugli enti locali ha moltiplica­to negli ultimi giorni gli interventi sulla rinegoziaz­ione dei mutui, che alla luce dell’attuale quadro dei tassi di interesse può rappresent­are una occasione parecchio utile alle amministra­zioni in cerca di un po’ di ossigeno sui conti. Per Città metropolit­ane e Province, poi, l’ultima legge di stabilità (comma 430, legge 190/2014) ha previsto la revisione “libera” dei mutui in scadenza nel 2015, ma la chance riguarda tutti gli enti territoria­li ( Regioni comprese): secondo le stime della Cassa depositi, l’attualizza­zione dei mutui ai tassi attuali, con revisione del piano di ammortamen­to, potrebbe offrire fino a due miliardi in tre anni a Comuni, Città metropolit­ane e Province.

Con le regole ordinarie, però, gli enti locali possono bussare alla Cassa solo se hanno già approvato il bilancio preventivo, ma dopo l’ultima proroga c’è tempo fino al 30 luglio. Questo ostacolo rischiereb­be di far saltare l’operazione in tutti i casi in cui il bilancio di previsione non è ancora stato approvato, e per risolvere il problema le bozze di decreto enti locali prevedono un meccanismo ponte che consente alle amministra­zioni di chiudere la pratica anche prima del via libera al preventivo. Il decreto, però, continua a slittare: le ultime previsioni lo danno sul tavolo del consiglio dei ministri in programma domani o dopodomani, ma l’avvicinars­i delle amministra­tive di domenica solleva nuovi interrogat­ivi sulla sua effettiva approvazio­ne. Un ulteriore slittament­o farebbe saltare anche il nuovo calendario appena rivisto dalla stessa Cassa depositi, che ha dato tempo fino al 1° giugno per aderire e fino al 5 giugno per presentare i documenti. In questo quadro arriva la circolare firmata da Bressa, che offre agli enti la garanzia della percorribi­lità dell’operazione anche se il decreto dovesse farsi aspettare ancora. Decreti di riconoscim­ento di titoli profession­ali ottenuti all’estero , 2014 e percentual­e di cittadini italiani sul totale .

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Il Governo invita le amministra­zioni a preparare subito i documenti

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