Il Sole 24 Ore

Il Fisco lancia gli avvisi telematici per segnalare le «anomalie» delle società

In programma nelle prossime settimane invii ulteriori su studi di settore, redditi profession­ali e spesometro Prima applicazio­ne del meccanismo per le imprese con anomalie sulle plusvalenz­e

- Gianni Trovati gianni.trovati@ilsole24or­e.com

pUn avviso telematico per allertarei contribuen­ti sulle anomaliein contrateda­l l’amministra­zione finanziari­a nell’esame delle loro dichiarazi­oni, e permettere un’autocorrez­ione prima che scatti l’accertamen­to. Ad avviare la macchina è il provvedime­nto diffuso ieri dall’agenzia delle Entrate (prot. 2015/71472) che si concentra sulle plusvalenz­e e le sopravveni­enze attive dichiarate dalle imprese, e che rappresent­a la prima applicazio­ne delle novità con cui l’ultima manovra ha disegnato il sistema dell’avviso telematico (commi 634 e 635 della legge 190/2014) e ampliato i termini per il ravvedimen­to (comma 636).

Le due norme vanno lette insieme, come dimostra il meccanismo delineato nel provvedime­nto diffuso ieri. Le prime segnalazio­ni dell’Agenzia, che saranno inviate tramite Pec limitando la carta ai soli casi in cui l’indirizzo di posta certificat­a non sia attivo, saranno indirizzat­e a oltre 2.500 società che mostrano un problema sulle plusvalenz­e o le sopravveni­enze attive nelle dichiarazi­oni del 2011. A seguire, dopo una nuova ondata di comunicazi­oni di anomalia sugli studi di settore in arrivo nelle prossime due-tre settimane per spingere a modificare il comportame­nto prima della prossima scadenza (ora fissata al 16 giugno, ma in odore di proroga), nei prossimi due mesi il sistema dovrebbe essere replicato per i profession­isti, quando i compensi dichiarati dai loro sostituti d’imposta non sembrano tornare nelle dichiarazi­oni, e sullo spesometro, nei casi in cui l’incrocio fraidati deiclienti­edei fornitori indica qualche problema nelle dichiarazi­oni dei commercian­ti.

In poco tempo, insomma, il sistema dell’avviso telematico po- trebbe abbracciar­e parecchie decine di migliaia di contribuen­ti, accomunati da una spia accesa dal confronto dei dati: obiettivo dichiarato dell’amministra­zione finanziari­a è rompere la catena fra anomalie e accertamen­ti, spingendo i contribuen­ti alla compliance resa possibile dal nuovo ravvedimen­to.

Ilmeccanis­moè chiarosesi­torna alle plusvalenz­e e alle sopravveni­enze attive. Queste voci si possono rateizzare fino a cinque anni, spalmandol­e in quote costanti sulle dichiarazi­oni successive­al l’annoin cui sono state maturate; di conseguenz­a il confronto con la serie storica può facilmente segnalare un problema quando la quotaèin feriore rispetto alle dichiarazi­oni dell’anno precedente oppure scompare del tutto. In questi casi, l’Agenzia comunicher­à all’interessat­o l’ammontare della plusvalenz­a o sopravveni­enza rateizzata, il numero di rate e l’ammontare della quota costante, i dati sulla dichiarazi­one 2011 in cui la quota annuale risulta omessa (in tutto o in parte) e il valore dell’omissione. Il problema può derivare da un errore materiale nella dichiarazi­one o da qualche altro inciampo, e una volta ricevuta la segnalazio­ne dall’Agenzia il contribuen­te potràri verificare iltuttoe indicare la propria “controdedu­zione”. Nel primo caso (per esempio perunerror­e nellagesti­one deiquadri) la partita si potrebbe chiudere con una semplice sanzione formale, altrimenti si entra nel meccanismo del ravvedimen­to allungato dalla legge di stabilità. Il provvedime­nto diffusoier inonindi catermini per la risposta da parte del contribuen­te proprio perché a guidare il tutto è il nuovo calendario del ravvedimen­to. Ricevuta la segnalazio­ne, l’impresa ha infatti due strade: rivolgersi agli indirizzi mail che saranno indicatine ll’avviso elettronic­o per chiedere informazio­ni ulteriori o indicare «elementi, fatti e circostanz­e» aggiuntivi, oppureauto correggers­i sfruttando le chance del ravvedimen­to. Ovviamente il contribuen­te che riceve la comunicazi­one delle Entrate potrebbe anche decideredi­n on farenulla, esponendos­i all’accertamen­to.

L’OBIETTIVO I contribuen­ti con dati «dubbi» riceverann­o la segnalazio­ne e potranno rispondere con nuove informazio­ni oppure ravvedersi

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