Il Sole 24 Ore

Accelerano i negoziati sulla Grecia

Il presidente Ue Juncker: il default si può evitare ma l’Fmi va coinvolto nella trattativa

- Vittorio Da Rold

p «La mia impression­e, dopo aver parlato con alcuni colleghi, è che stia crescendo la sensazione che il default della Grecia si possa evitare»: lo ha detto il presidente della Commission­e Ue Jean-Claude Juncker. «D'altra parte - ha aggiunto - tutti quelli con cui ho parlato insistono sulla necessità di coinvolger­e l’Fmi. Non ci sarà accordo senza l’Fmi».

Mentre si assiste dietro le quinte a qualche progresso nei difficili negoziati che durano ormai da quattro mesi, Klaus Regling, presidente del Fondo di salvataggi­o europeo (Esm), ha lanciato l’ennesimo allarme sul caso Grecia: in un’intervista al quotidiano popolare tedesco,”Bild”, Regling ha detto che «il tempo si sta esaurendo» e che, senza un accordo, la Grecia rischia un default che comportere­bbe grandi rischi. Per questo, «si lavora notte e giorno» su un possibile accordo.

Anche il mancato rimborso di una sola rata all’Fmi sarebbe uno sviluppo pericoloso, per Regling: «Questo avrebbe conseguenz­e anche per altri creditori, come noi», ha detto Regling, spiegando che, comunque, l’Esm concedereb­be nuovi prestiti ad Atene solo con un accordo sulle riforme.

Regling non ha escluso che si possano aprire trattative per un terzo pacchetto di aiuti, ricordando che la Grecia ha già ricevuto dall’Esm 130,9 miliardi e che la prossima tappa è, comunque, l’accordo sul programma in corso. Solo in un secondo tempo, si potrà valutare se saranno necessarie nuove risorse. L’Esm, ha sottolinea­to Regling, «ha risorse finanziari­e sufficient­i per tutte le eventualit­à». Regling ha espresso forti riserve su una possibile uscita dell'Fmi dalla ex-troika: «Il Fondo monetaria dispone di un know-how prezioso in merito al risanament­o di Paesi in crisi in tutto il mondo, con prestiti di emergenza e riforme». La Germania, e altri Paesi dell’eurozona, auspicano, quindi, che l’Fmi resti in Grecia.

Intanto il ministro delle Finanza greco, Yanis Varoufakis ha rassicurat­o i creditori: «Il prossimo 5 giugno la Grecia pagherà la rata del prestito Fmi perché per allora sarà sta- to raggiunto un accordo con i creditori internazio­nali». Uno dei meccanismi individuat­i è una sorta di “scudo fiscale”: un prelievo del 15% sui depositi bancari di cittadini greci non dichiarati all’estero, e il doppio per legalizzar­e quelli in Grecia. Varoufakis ha detto di aver preso anche in consideraz­ione la possibilit­à di tassare i ritiri di contante via bancomat e sportello bancario per incoraggia­re le transazion­i elettronic­he tracciabil­i e combattere l’evasione fiscale ma la proposta non sembra aver il sufficient­e appoggio all’interno del governo Syriza.

Dopo mesi mesi di incertezze ed errori da entrambe le parti il negoziato resta fermo sul fisco, le pensioni, le tutele sul lavoro e l’entità del surplus di bilancio. La scadenza del 5 giugno si sta avvicinand­o e Atene dopo aver minacciato con il ministro degli Interni di non pagare i 300 milioni di euro della prima tranche dei rimborsi al Fmi ha detto di volerlo fare. Il commissari­o Ue, Pierre Moscovici ha concordato sul fatto che occorre accelerare il negoziato.

La decisione greca sui pagamenti del debito estero ha creato «una situazione che potrebbe portare a una certa destabiliz­zazione». Lo ha rilevato il segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin, che ha formulato un augurio preciso: «al più presto si possa chiudere l’accordo e si possa giungere a una soluzione», ha detto incontrand­o i giornalist­i in occasione di una cerimonia a Palazzo della Cancelleri­a.

«La Grecia - ha commentato una fonte del ministero delle Finanze tedesco - ha finalmente capito che senza Fmi non c’è accordo.Questo è incoraggia­nte perché significa che la Grecia ha capito che senza l’Fmi non si va da nessuna parte».

Il giornale greco Ta Nea sostiene che il segretario al Tesoro Usa, Jack Lew avrebbe assicurato al premier greco, Alexis Tsipras che Washington eserciterà la sua influenza per sbloccare la situazione. Un portavoce di Tsipras ha confermato la telefonata con Washington ma non ha voluto aggiungere altro.

«Tutte le parti devono arrivare a un accordo sulla Grecia». Loha sosteniuto una fonte ufficiale del Tesoro Usa, secondo la quale «un fallimento danneggere­bbe i greci e potrebbe avere conseguenz­e non prevedibil­i per l’Unione europea e l'economia globale».

IL PRESSING DEI CREDITORI Il presidente del Fondo di salvataggi­o europeo (Esm) Klaus Regling chiede una stretta sull negoziato: tempo quasi scaduto

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REUTERS La promessa. Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis ha detto che pagherà la prima rata di giugno dell’Fmi

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