Renzi e Padoan: anche senza intesa per noi nessun rischio
pIl complicato dossier greco non preoccupa il Governo italiano. Un eventuale default di Atene «potrebbe creare qualche problema sui mercati» ma non non certo minare la solidità dell’Italia perché «lo spread potrebbe salire per un periodo di tempo breve, troppo breve per impattare sul debito pubblico» ha osservato ieri il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, mentre Matteo Renzi s’è detto «convinto che ci siano le condizioni per fare un accordo» ma che anche senza intesa «non ci sarebbe alcun rischio per il contribuente o il correntista italiano». Toni cauti, pronunciati a poche ore dalle Considerazioni finali di Ignazio Visco che invece aveva parlato di tensioni per la crisi ellenica che potrebbero diventare «gravi e potenzialmente destabilizzanti».
Pier Carlo Padoan, assente di rito all’Assemblea annuale della Banca d’Italia, ieri è intervenuto a tutto campo con un’intervista televisiva a “Dimartedì”, la trasmissione de La 7 condotta da Giovanni Floris. Alla vigilia del G7 finanziario che si apre questa sera a Dresda, il ministro ha spiegato che l’Italia sta «molto meglio di molti Paesi della zona euro e dell’Europa, soprattutto per il nostro grande potenziale. Noi - ha aggiunto - andremo a migliorare negli anni prossimi e supereremo molti di quei Paesi che oggi pensano di darci lezioni». Poi la rassicurazione sulla tenuta dei conti pubblici anche dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha imposto al Governo il varo di un decreto sulle pensioni che impegna 2,1 miliardi di maggior spesa in corso d’anno. «Nella costruzione del quadro di finanza pubblica del Def c’era un margine che derivava dalla prudenza - ha affermato il ministro -. Non uso la parola “tesoretto” perchè non mi piace. L’intenzione era quella di disinnescare l’aumento delle accise oltre a qualcosa per le fasce più deboli: non siamo riusciti con quelle risorse ma - ha concluso - l’obiettivo rimane».
Sollecitato sul tema delle pensioni e della possibile introduzione di una maggiore flessibilità rispetto ai requisiti attuali, il ministro ha escluso l’ipotesi di un ricalcolo delle pensioni con il solo metodo contributivo: «non si torna indietro» rispetto alla legge Fornero, «si amplia lo spettro di possibilità per le persone». Perché il sistema pensionistico italiano è uno dei più stabili dei Paesi avanzati «dobbiamo esserne orgogliosi e difenderlo e chiunque vorrà poter andare in pensione prima dovrà sopportare «un piccolo costo da pagare per garantire la sostenibilità del sistema».
Sugli altri nodi da affrontare, Padoan è tornato a parlare della bocciatura Ue al reverse charge per assicurare che il Governo farà di tutto per evi-
IL MINISTRO DELL’ECONOMIA «In caso di default lo spread potrebbe salire per un periodo breve, troppo breve per avere un impatto minimo sul nostro debito pubblico» CONTI E PENSIONI Alla vigilia del G-7 Padoan porta un Paese «che sta meglio di molti altri Paesi dell ’Eurozona». Sulle pensioni «i diritti acquisiti si preservano»
tare l’aumento delle accise . Attualmente - ha ricordato il ministro - ci sono clausole di salvaguardia “attive” per 10 miliardi «che disinnescheremo nella Legge di Stabilità con tagli di spesa che stiamo cominciando ad individuare» per il 2016. Tra i tagli di spesa presi in considerazione - ha concluso - anche le agevolazioni fiscali che «a volte sono ingiustificate».