Primi nomi dall’Antimafia: quattro impresentabili in Puglia
pLista completa degli impresentabili alle elezioni regionali rimandata per colpa di un nome in bilico e dei ritardi nell’analisi dei flussi campani. Ma in attesa dell’elenco definitivo c’è già la prima richiesta di esclusione. Michele Emiliano, «preso atto della comunicazione ufficiale della Commissione nazionale Antimafia», ha infatti chiesto il ritiro della candidatura di Fabio Ladisa al coordinatore della lista Udc-Realtà ItaliaCentro Democratico.
La Commissione presieduta da Rosy Bindi, che aveva annunciato per ieri l’elenco completo di quelli che contravvengono il codice deontologico di autoregolamentazione dei partiti approvato il 23 settembre 2014 – che prevede la non candidabilità per chi è stato rinviato a giudizio per i reati di stampo mafioso, racket, usura, riciclaggio, traffico di esseri umani, traffico di rifiuti ma non falso in bilancio – ha dovuto fare un passo indietro e rimandare tutto a venerdì. L’ufficio di presidenza dovrà riunirsi per completare il lavoro che, annunciato per le 14 e iniziatodif attoal le 16, alle19diierisiè improvvisamente interrotto per una fuga di notizie partita forse con un sms dall’ufficio stesso. Le agenzie e alcuni siti hanno infatti cominciato a diffondere i nomi di quattro candidati in Puglia che sarebbero entrati a pieno diritto nella lista in preparazione.
Un colpo di mano probabilmente portato a termine per sparigliare le carte sul quinto nome, sempre di un candidato pugliese, sul quale c’erano state non poche schermaglie. Su quel nome, fino a venerdì, si continuerà a discutere, così come si parlerà anche degli impresentabili (o presunti tali) della Campania. OltreallaPuglia, infatti, èlasola regione, tra le sette al voto domenica, nella quale sono emerse criticità che devono passare al setaccio dei distinguo, dei compromessi e deifiltrideipartitiin Commissione bicamerale antimafia.
L’analisi de icandidati campaniha dato una spallatad ecisivaal latrabal lante macchina organizzativa che avreb bedovuto partorirela lista. Sugli 850 nomicampania ffluitinegliu fficidella Commissione, cheinquesti giornihan nofatto una corsac ontroil tempo, ne sono stati analizzati 500 e, prima cheilavorisic hiudes serobruscamente, ne mancavano ancora 350. Oltretutto le indiscrezioni filtrate parla nodiunarosa potenzialmente foriera del bollino della vergogna, pari al 5% dei 500 candidati campani finora “scrutinati”.
La cor sacontroil tempo eralogica da prevedere. Dato che non esiste un database unico, centralizzato e accessibile dei carichi pendentiedi que lligiudiziari, gliufficidel la Commissione, tra comunicazioni e note della Pna, delle direzioni distrettuali, delle prefetture e delle Corti d'appello, hanno incamerato ben 7mila nominativi. Il rischio dell'errore è dunque dietro l'angolo. Tutto, dunque, viene rimandato a venerdì e c’è chi insinua il dubbio che la fuga di notizie e le scaramucce, più o meno profonde, su questo o quel nome, siano frutto di una precisa strategia dei partiti. Valerio D’Uva, che rappresenta il M5S nell’ufficio di presidenza della Commissione, oltre a negare qualunque interesse del Movimento a far circolare anticipatamente i nomi visto che aveva chiesto a Bindi di comunicare la prima tranche di notizie suicin que candidati pugliesi, dichiara al Sole-24 Ore che «da sabato c’è silenzio elettorale e il giochettodiren de renotalalista solo il giorno prima agevolerà senza dubbio i partiti c oinvoltinvo ».
IL PRIMO CASO Il candidato governatore della Puglia Michele Emiliano ha chiesto il ritiro di Fabio Ladisa dalla competizione elettorale