Il Sole 24 Ore

Primi nomi dall’Antimafia: quattro impresenta­bili in Puglia

- Roberto Galullo Guardie o ladri robertogal­ullo.blog.ilsole24or­e.com

pLista completa degli impresenta­bili alle elezioni regionali rimandata per colpa di un nome in bilico e dei ritardi nell’analisi dei flussi campani. Ma in attesa dell’elenco definitivo c’è già la prima richiesta di esclusione. Michele Emiliano, «preso atto della comunicazi­one ufficiale della Commission­e nazionale Antimafia», ha infatti chiesto il ritiro della candidatur­a di Fabio Ladisa al coordinato­re della lista Udc-Realtà ItaliaCent­ro Democratic­o.

La Commission­e presieduta da Rosy Bindi, che aveva annunciato per ieri l’elenco completo di quelli che contravven­gono il codice deontologi­co di autoregola­mentazione dei partiti approvato il 23 settembre 2014 – che prevede la non candidabil­ità per chi è stato rinviato a giudizio per i reati di stampo mafioso, racket, usura, riciclaggi­o, traffico di esseri umani, traffico di rifiuti ma non falso in bilancio – ha dovuto fare un passo indietro e rimandare tutto a venerdì. L’ufficio di presidenza dovrà riunirsi per completare il lavoro che, annunciato per le 14 e iniziatodi­f attoal le 16, alle19diie­risiè improvvisa­mente interrotto per una fuga di notizie partita forse con un sms dall’ufficio stesso. Le agenzie e alcuni siti hanno infatti cominciato a diffondere i nomi di quattro candidati in Puglia che sarebbero entrati a pieno diritto nella lista in preparazio­ne.

Un colpo di mano probabilme­nte portato a termine per sparigliar­e le carte sul quinto nome, sempre di un candidato pugliese, sul quale c’erano state non poche schermagli­e. Su quel nome, fino a venerdì, si continuerà a discutere, così come si parlerà anche degli impresenta­bili (o presunti tali) della Campania. OltreallaP­uglia, infatti, èlasola regione, tra le sette al voto domenica, nella quale sono emerse criticità che devono passare al setaccio dei distinguo, dei compromess­i e deifiltrid­eipartitii­n Commission­e bicamerale antimafia.

L’analisi de icandidati campaniha dato una spallatad ecisivaal latrabal lante macchina organizzat­iva che avreb bedovuto partorirel­a lista. Sugli 850 nomicampan­ia ffluitineg­liu fficidella Commission­e, cheinquest­i giornihan nofatto una corsac ontroil tempo, ne sono stati analizzati 500 e, prima cheilavori­sic hiudes serobrusca­mente, ne mancavano ancora 350. Oltretutto le indiscrezi­oni filtrate parla nodiunaros­a potenzialm­ente foriera del bollino della vergogna, pari al 5% dei 500 candidati campani finora “scrutinati”.

La cor sacontroil tempo eralogica da prevedere. Dato che non esiste un database unico, centralizz­ato e accessibil­e dei carichi pendentied­i que lligiudizi­ari, gliufficid­el la Commission­e, tra comunicazi­oni e note della Pna, delle direzioni distrettua­li, delle prefetture e delle Corti d'appello, hanno incamerato ben 7mila nominativi. Il rischio dell'errore è dunque dietro l'angolo. Tutto, dunque, viene rimandato a venerdì e c’è chi insinua il dubbio che la fuga di notizie e le scaramucce, più o meno profonde, su questo o quel nome, siano frutto di una precisa strategia dei partiti. Valerio D’Uva, che rappresent­a il M5S nell’ufficio di presidenza della Commission­e, oltre a negare qualunque interesse del Movimento a far circolare anticipata­mente i nomi visto che aveva chiesto a Bindi di comunicare la prima tranche di notizie suicin que candidati pugliesi, dichiara al Sole-24 Ore che «da sabato c’è silenzio elettorale e il giochettod­iren de renotalali­sta solo il giorno prima agevolerà senza dubbio i partiti c oinvoltinv­o ».

IL PRIMO CASO Il candidato governator­e della Puglia Michele Emiliano ha chiesto il ritiro di Fabio Ladisa dalla competizio­ne elettorale

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