Una grande opportunità per l’industria italiana
Aprima vista la mossa di Pechino può sembrare una minaccia. A conti fatti dobbiamo trasformarla in una grande opportunità.
La minaccia è che vi sia un freno oggettivo allo shopping di beni di lusso da parte dei cinesi sui mercati internazionali. Basti ricordare che i turisti cinesi, tra i visitatori extra Ue, sono oggi top spender nel nostro Paese. E a livello internazionale. I dazi interni hanno reso i prezzi elevato per la capacità di spesa della nascente classe media con gli occhi a mandorla. È lecito dunque attendersi un ridimensionamento nei flussi di spesa cinesi oltreconsifine e questo è anche un obiettivo dichiarato da parte di Pechino. Non credo però che alla fine ci saranno flessioni significative, tipo quelle che hanno interessato il mercato russo (a causa delle sanzioni e della recessione per la crisi ucraina) . La capacità attrattiva e l’offerta dei poli italiani dello shopping di fascia alta conservano competitività.
Semmai la mossa di Pechino, ed è questo il nodo importante, offre grandi opportunità al made in Italy , in categorie di prodotti dove la bilancia commerciale peraltro è stata anche sfavorevole per noi. L’abbassamento delle tariffe va dunque in direzione di una cauta apertura dei mercati in segmenti congeniali all’industria italiana, che ha tutte le carte in regola per poter coigliere le migliori occasioni. A questo punto scatta una considerazione. Ci vuole una azione di sistema che spiani la strada alle imprese.