Il Sole 24 Ore

Dal debutto a San Francisco, al successo globale

Prima dei magistrati di Milano, anche a Torino un giudice di pace è intervenut­o pochi giorni fa per dichiarare illecito il servizio offerto dall’impresa americana

- M.C.V.

pIl debutto risale al 2009 a San Francisco, in California. Da allora Uber, la compagnia di trasporto privata valutata fra i 35 e i 50 miliardi di dollari, che mette in connession­e autisti (anche non profession­ali) con passeggeri attraverso smartphone e tecnologia, è diventato un fenomeno di massa. Che, dopo aver superato le frontiere di 58 Paesi, nel 2013 è sbarcato in Italia e ha via via conquistat­o gli utenti di Roma, Milano, Torino e Genova prima con il servizio di UberBlack (prestato da autisti di profession­e, che resta legale) e poi con la versione low-cost UberX (che da noi è UberPop), quella sospesa dall’ordinanza di ieri.

Il successo di pubblico per un servizio che nasce “dal basso” è a macchia d’olio: a testimonia­rlo sono i migliaia di commenti che si sono scatenati ieri sul web e sui social contro il blocco dell’applicazio­ne. Perché, come sostiene l’azienda, l’applicazio­ne non è altro che un sistema per creare “una community” e «dotare di maggiore efficienza forme di condivisio­ne di trasporto privato», nel quale i pagamenti sono «un mero rimborso delle spese di viaggio e dei costi relativi al veicolo».

La pronuncia di ieri, però, segna uno stacco netto rispetto al passato. E mette un punto fermo dopo un anno e mezzo di proteste e manifestaz­ioni da parte dei tassisti (anche con toni decisament­e sopra le righe), di minacce contro gli autisti Uber e la manager italiana della startup, Benedetta Arese Lucini e di ten- tativi da parte delle istituzion­i di regolament­are ciò che non pare in alcun modo rientrare nei confini della legislazio­ne italiana.

Prima del Tribunale di Milano, anche a Torino un giudice di pace è intervenut­o appena pochi giorni fa (dopo un primo pronunciam­ento di aprile), per dichiarare illecito il servizio offerto dalla società california­na. Lo stesso giudice, però, al tempo stesso ha anche annullato le multe che erano state elevate dalla polizia municipale contro i driver.

Il tema Uber, del resto, non fa discutere solo l’Italia: il servizio, che non è passato inosser- vato neppure in contesti internazio­nali come Londra e New York, è già stato messo al bando in Germania e in Belgio. A Parigi è entrata in vigore a fine 2013 una legge che impone ai servizi come Uber di attendere 15 minuti dopo la chiamata per far salire i passeggeri. Nella Grande Mela è in atto un regolament­o che consente a Uber di operare attraverso UberTaxi, ma non consente di ricevere i pagamenti attraverso l’app mentre a Seattle la partita è aperta.

Nel nostro Paese, si attende in queste settimane una presa di posizione da parte dell'Authority dei Trasporti, che sta 7 UberX (o UberPop in Italia) è il servizio low cost di noleggio di vetture con autisti lanciato dalla multinazio­nale statuniten­se Uber. Grazie a un'applicazio­ne gli utenti possono prenotare corse private, che vengono offerte da driver non profession­isti, a costi ridotti e concorrenz­iali rispetto ai tradiziona­li taxi. Le candidatur­e degli autisti possono essere inviate online ma viene poi effettuata una selezione dalla società esaminando la legittimit­à o meno di servizi come Uber rispetto alla legislazio­ne italiana. Nel frattempo, alcune istituzion­i – a partire dal Comune di Milano, ma anche la Regione Piemonte si è mossa a riguardo con una proposta di legge di minoranza – stanno cercando di regolament­are il settore del trasporto privato, contro nuove forme di trasporto che sono ritenute abusive.

Intanto, però, il popolo della rete e dei consumator­i sta con Uber. «Perché il giudice di Milano – commenta l’Unione nazionale dei consumator­i – dice che Uber non è utile alla collettivi­tà. Ma forse dimentica che la seconda auto a Milano costa 2.418 euro».

CONTRASTI Il tema fa discutere non solo in Italia: l’attività di Uber è già stata messa al bando in Belgio e Germania e anche a New York non è passata inosservat­a

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