Il Sole 24 Ore

Le fonderie investono nella ricerca

- Matteo Meneghello

pDieci fonderie italiane provano a sfatare il luogo comune sul difficile connubio tra ricerca ed industria manifattur­iera di base. L’iniziativa consortile è promossa da Assofond, l’associazio­ne che raggruppa in Italia 1.104 unità produt- tive di getti ferrosi e non ferrosi. «Tutto nasce dalle esigenze della mia azienda - spiega Franco Zanardi, titolare dell’omonima fonderia di Minerbe, in provincia di Verona -. Produciamo ghisa sferoidale austempera­ta, e abbiamo sempre avuto la necessità di sviluppare paradigmi progettual­i dedicati, per fornire al mercato informazio­ni su resistenza alla fatica, tensioni equivalent­i, resistenza all’urto». Dall’esperienza di Zanardi (oggi collabora con le Università di Padova, di Trento, di Cassino, di Aachen) è nato il progetto promosso dal presidente di Assofond, Roberto Ariotti. Al momento hanno aderi- tosetterea­ltà: Fias, FonderiaAr­iotti, Fonderia Boccacci, Fonderia Casati, Fonderia di Torbole, Fonderie De Riccardis, Fonderie Guido Glisenti, Lead Time, Vdp Fonderia, Zanardi Fonderie. Ciascuna fonderia si impegna ad instaurare un rapporto con un’università di fiducia, organizzan­do uno o più dottorati di ricerca, oppure commesse di ricerca, master o tesi di laurea dedicati a temi che possano avere ricadute positive sul settore. «Stia- mo coordinand­o l’attività - spiega Zanardi - in modo che non ci siano duplicazio­ni, ma che si riesca invece, mettendo a fattore comune le esperienze, a progredire il più possibilen­ellaproduz­ionedidati­dicaratter­izzazione dei materiali per spessori e resistenze». L’approdo definitivo del progetto, auspicato dai propositor­i, è riuscire dare una sistematic­ità all’approccio, con l’ausilio dei docenti coinvolti.

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