Charter conquista Time Warner Cable
L’operazione vale 55 miliardi di dollari - Nasce un nuovo colosso Usa delle tv
Malone ha confermato di essere uno degli ultimi grandi e spregiudicati “tycoon” dei mass media, alla pari di Rupert Murdoch, una fama che in passato gli è valsa dai detrattori il soprannome di Darth Vader, il super-cattivo di Guerre Stellari. La nuova conquista rappresenta una riscossa a colpi di piani di espansione sul mercato domestico statunitense con la sua corazzata Liberty Media, azionista di riferimento con Liberty Broadband di Charter. Da anni le operazioni piu' aggressive le aveva infatti condotte oltreoceano, in Europa, attraverso Liberty Global a cominciare dall’acquisizione di Virgin Media in Gran Bretagna nel 2013 per 24 miliardi. Liberty Global è diventato il maggior operatore via cavo al mondo, e uno dei più grandi operatori internazionali broadband per Internet, con sede a Londra, attività in 14 paesi e un giro d’affari di oltre 17 miliardi di dollari l’anno.
Per ottenere l'assenso di Time Warner, che finora aveva snobbato il lungo corteggiamento della più piccola Charter, Malone è intervenuto in prima persona, intavolando colloqui con il chief executive del gruppo Rob Marcus. Liberty ha inoltre deciso di scendere in campo sotto il profilo finanziario: per sostenere il merger rileverà titoli della nuova Charter per 5 miliardi di dollari.
L’operazione, 55 miliardi più assunzione di debito, è stata rafforzata dall’acquisizione parallela di un altro gruppo minore di sistemi Tv via cavo: la Bright House Networks per 10,4 miliardi. A deal completati, il nuovo impero americano sotto le bandiere di Malone potrà contare su 23,9 milioni di consumatori in 41 stati, alle spalle solo dei 27 milioni di Comcast. Malone avrà una quota del 20% attraverso Liberty, alla quale va sommato il 14% ottenuto in seguito all’alleanza con il proprietario di Bright House, l’editore Advance/ Newhouse, e il 22% di Charter. Il restante 44% sarà dei soci di Time Warner Cable. In termini di diritti di voto Malone avrà direttamente una quota del 25% che comprende una delega da parte di Newhouse.
L’assetto societario finale potrà variare leggermente a seconda delle opzioni preferite dagli azionisti di Time Warner Cable: possono scegliere tra 100 dollari in contanti e 95 dollari in titoli 7 Banda larga, o Broadband in inglese, nel campo delle telecomunicazioni e informatica, indica generalmente la trasmissione e ricezione di dati informativi, inviati e ricevuti simultaneamente in maggiore quantità, sullo stesso cavo o mezzo radio grazie all’uso di mezzi trasmissivi e tecniche di trasmissione che supportino e sfruttino un’ampiezza di banda superiore ai precedenti sistemi di telecomunicazioni detti invece a banda stretta. Charter per ciascuna azione TWC, oppure per 115 dollari in cash e il restante in titoli. Il premio pattuito per l’acquisizione di Time Warner è del 14% rispetto alle quotazioni pre-merger.
Charter si è impegnata a pagare una “penale” di due miliardi qualora l’antitrust statunitense decidesse di bloccare la fusione, uno scenario che però viene giudicato improbabile dagli analisti perché la combinazione orchestrata da Malone ha un raggio d’azione meno vasto di quello di Comcast-Time Warner che avrebbe rivendicato 35 milioni di abbonati in tutti i 50 stati americani e una quota di mercato del 57% nella banda larga di Internet. Charter ieri ha stimato che avrà un più modesto 30% e promesso di non creare ostacoli agli accessi. Esponenti dell’authority federale FCC hanno da parte loro di recente dichiarato che la bocciatura di Comcast-Twc non deve essere interpretata come un’opposizione a consolidamenti nei sistemi via cavo.
Con l’operazione Malone scommette su una strategia di rilancio dei colossi della cable-Tv in un clima sempre più competitivo, dominato dall’avvento di operatori multimediali e dall'erosione degli abbonati ai tradizionali provider di servizi e contenuto da parte di nuove aziende e nuove tecnologie online. Ha sempre vinto le battaglie che ha scelto di combattere: il suo impero originale, la TeleCommunications, lo creò negli anni Settanta. Nel 1999, al suo apice, lo cedette alla AT&T per 48 miliardi, dando vita alla Liberty e orientandosi in seguito con preveggenza verso operazioni nel Vecchio Continente. Adesso Darth Vader ha deciso di provare a scrivere un nuovo capitolo nella saga in divenire dei media americani.
LA STRATEGIA Si punta sul rilancio dei big della cable-Tv in un clima competitivo, dominato dal calo degli abbonati e dal boom della multimedialità