Il Sole 24 Ore

Paulson & Co mette nel radar le banche

Il fondo Usa guarda a Mps e Popolari: intanto su Pirelli prepara la strategia

- Carlo Festa

pIl gruppo finanziari­o statuniten­se Paulson & Co mette nel radar anche le banche italiane. Potrebbe entrare da protagonis­ta anche nel mondo del credito tricolore l’hedge fund Usa, che ha già il 6% di Pirelli e il 5% di Sorin.

Secondo indiscrezi­oni il colosso degli hedge fund americani starebbe guardando con interesse a diversi dossier italiani: come l’aumento di capitale di Mps, ma anche il futuro consolidam­ento delle banche popolari e che vedrà protagonis­te Bpm, Ubi Banca, Banco Popolare e Popolare dell’Emilia Romagna.

Del resto, Paulson ha una forte esperienza nel settore bancario. Nel 2008 ha guadagnato 3,7 miliardi di dollari scommet- tendo sulla crisi dei subprime e lo scorso anno ha investito sul rilancio di alcune banche greche come Piraeus e Alpha.

L’Italia sta diventando dunque il target successivo dopo la Grecia. Ma Paulson & Co è un fondo attivista. E in alcune vicende potrebbe anche provare ad essere protagonis­ta.

Come nel caso del riassetto di Pirelli. È stato infatti reso noto l’altro ieri che l’hedge fund americano ha messo sul piatto circa 450 milioni di euro per il 6% di Pirelli e ora, secondo diversi addetti ai lavori, potrebbe puntare a mettersi di traverso nel delisting del gruppo presieduto da Marco Tronchetti Provera e così opporsi alla successiva operazione di riassetto della Bicocca previsto con il nuovo assetto proprietar­io ci- nese-italo-russo e la fusione della newco sovrastant­e.

Il fondo speculativ­o fondato dal finanziere John Paulson ha cominciato ad accumulare azioni Pirelli prima dell’assemblea della Bicocca, svoltasi a metà maggio. La decisione è stata presa negli uffici londinesi dopo il via libera dal quartier generale newyorkese.

Il chiaro obiettivo potrebbe dunque essere bloccare il delisting e la fusione della galassia Pirelli, pronta a diventare a controllo cinese con ChemChina: magari sperando in un ritocco dell’offerta. Ma il disegno di Paulson potrebbe essere assai complesso da realizzare.

ChemChina, che ha aggiunto un accordo per acquistare il 26% di Pirelli, lancerà infatti un’offerta pubblica sulla società a 15 euro per azione con l’obiettivo di toglierla dal listino. Se l’offerta non raggiunges­se il 90% di adesioni, Pirelli rimarrà quotata e verrà in alternativ­a cercato di fondere la società con il veicolo che ha fatto l’Opa. Perché questa operazione passi è però necessario il via libera dell’assemblea Pirelli che delibererà in sede straordina­ria con il voto favorevole di due terzi del capitale. Qui Paulson potrebbe cercare di opporsi con una minoranza di blocco, ma dovrà catalizzar­e attorno a sé altri investitor­i in modo da ostacolare il raggiungim­ento del 66,6% del c a pi t a l e . I nsomma, una scommessa molto rischiosa.

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