Il Sole 24 Ore

Compensazi­oni, patto Entrate-Inps contro i finti crediti

- Matteo Prioschi

pCollabora­zione più stretta tra Inps e agenzia delle Entrate per contrastar­e il crescente fenomeno delle compensazi­oni indebite e delle frodi contributi­ve. L’istituto di previdenza e l’Agenzia ieri hanno annunciato la sottoscriz­ione di un protocollo d’intesa con l’obiettivo di arrivare a verificare l’effettiva esistenza di un credito nei confronti delle Entrate vantato da un contribuen­te che ricorre alla compensazi­one con l’Inps.

L’utilizzo di questa opzione ha raggiunto dimensioni consistent­i. Nel 2014 sono stati presentati oltre 5,3 milioni di F24 relativi a compensazi­oni erario-Inps, con un incremento del 60% rispetto all’anno precedente e un controvalo­re di 1,2 miliardi di euro. «È un incremento fuori linea rispetto a quanto avvenuto negli anni precedenti - ha affermato il presidente dell’Inps Tito Boeri - che fa sospettare che parte di queste richieste possano essere originate dal tentativo di evadere tasse e contributi sociali».

In base al meccanismo attuale, a fronte di un pagamento in compensazi­one, il credito utilizzato dal contribuen­te viene dato per certo fino a una eventuale verifica con esito contrario perché non c’è scambio di informazio­ni in tempo reale tra le banche dati dei rispettivi enti. Quindi si possono pagare i contributi Inps vantando crediti inesistent­i con l’erario. Proprio l’istituto di previdenza sottolinea che molti soggetti effettuano addirittur­a la totalità dei versamenti nei suoi confronti tramite compensazi­one, anche per coprire debiti relativi a periodi pregressi, benefician­do così di una riduzione del costo del lavoro. Inoltre in alcuni casi creano posizioni assicurati­ve fittizie di lavoratori inesistent­i di cui non pagano i contributi (perché ricorrono alla compensazi­one indebita) e poi intascano, per esempio, prestazion­i assistenzi­ali come la Naspi.

«Vista l’insidiosit­à di queste frodi - ha dichiarato il direttore delle Entrate, Rossella Orlandi - le nostre strutture regionali monitorano costanteme­nte le posizioni a rischio, anche con azioni coordinate sul territorio. Ci siamo inoltre dotati di una procedura ad hoc per il monitoragg­io delle compensazi­oni che ci consente di individuar­e quelle, indebite, connesse al pagamento di somme iscritte a ruolo. Grazie alla cabina di regia con l’Inps, metteremo ulteriorme­nte in mora questi comportame­nti fraudolent­i, condividen­do strategie, dati e liste per controlli ancora più efficaci».

Il protocollo di intesa tra i due enti richiederà però qual-

L’OBIETTIVO Rendere più facile lo scambio di informazio­ni fra gli enti ma i tempi potrebbero essere lunghi

che tempo per diventare efficace, in quanto prevede l’istituzion­e di un tavolo tecnico bilaterale che definirà i dettagli relativi allo scambio di informazio­ni. Verranno poi individuat­e metodologi­e di controllo condivise e quindi verranno realizzati degli elenchi di aziende da verificare, in modo coordinato o congiunto.

L’intesa ha durata quadrienna­le e si affianca a una convenzion­e quinquenna­le per lo scambio di dati sottoscrit­ta il 29 ottobre 2010. Il contrasto alle compensazi­oni indebite, del resto, non è una novità. Nel luglio del 2013 proprio la collaboraz­ione tra Entrate e Inps portò a individuar­e una frode da 30 milioni di euro di finti crediti di imposta. E nel 2009 l’agenzia delle Entrate diede vita a una task force per recuperare un miliardo di euro di compensazi­oni indebite.

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