Compensazioni, patto Entrate-Inps contro i finti crediti
pCollaborazione più stretta tra Inps e agenzia delle Entrate per contrastare il crescente fenomeno delle compensazioni indebite e delle frodi contributive. L’istituto di previdenza e l’Agenzia ieri hanno annunciato la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con l’obiettivo di arrivare a verificare l’effettiva esistenza di un credito nei confronti delle Entrate vantato da un contribuente che ricorre alla compensazione con l’Inps.
L’utilizzo di questa opzione ha raggiunto dimensioni consistenti. Nel 2014 sono stati presentati oltre 5,3 milioni di F24 relativi a compensazioni erario-Inps, con un incremento del 60% rispetto all’anno precedente e un controvalore di 1,2 miliardi di euro. «È un incremento fuori linea rispetto a quanto avvenuto negli anni precedenti - ha affermato il presidente dell’Inps Tito Boeri - che fa sospettare che parte di queste richieste possano essere originate dal tentativo di evadere tasse e contributi sociali».
In base al meccanismo attuale, a fronte di un pagamento in compensazione, il credito utilizzato dal contribuente viene dato per certo fino a una eventuale verifica con esito contrario perché non c’è scambio di informazioni in tempo reale tra le banche dati dei rispettivi enti. Quindi si possono pagare i contributi Inps vantando crediti inesistenti con l’erario. Proprio l’istituto di previdenza sottolinea che molti soggetti effettuano addirittura la totalità dei versamenti nei suoi confronti tramite compensazione, anche per coprire debiti relativi a periodi pregressi, beneficiando così di una riduzione del costo del lavoro. Inoltre in alcuni casi creano posizioni assicurative fittizie di lavoratori inesistenti di cui non pagano i contributi (perché ricorrono alla compensazione indebita) e poi intascano, per esempio, prestazioni assistenziali come la Naspi.
«Vista l’insidiosità di queste frodi - ha dichiarato il direttore delle Entrate, Rossella Orlandi - le nostre strutture regionali monitorano costantemente le posizioni a rischio, anche con azioni coordinate sul territorio. Ci siamo inoltre dotati di una procedura ad hoc per il monitoraggio delle compensazioni che ci consente di individuare quelle, indebite, connesse al pagamento di somme iscritte a ruolo. Grazie alla cabina di regia con l’Inps, metteremo ulteriormente in mora questi comportamenti fraudolenti, condividendo strategie, dati e liste per controlli ancora più efficaci».
Il protocollo di intesa tra i due enti richiederà però qual-
L’OBIETTIVO Rendere più facile lo scambio di informazioni fra gli enti ma i tempi potrebbero essere lunghi
che tempo per diventare efficace, in quanto prevede l’istituzione di un tavolo tecnico bilaterale che definirà i dettagli relativi allo scambio di informazioni. Verranno poi individuate metodologie di controllo condivise e quindi verranno realizzati degli elenchi di aziende da verificare, in modo coordinato o congiunto.
L’intesa ha durata quadriennale e si affianca a una convenzione quinquennale per lo scambio di dati sottoscritta il 29 ottobre 2010. Il contrasto alle compensazioni indebite, del resto, non è una novità. Nel luglio del 2013 proprio la collaborazione tra Entrate e Inps portò a individuare una frode da 30 milioni di euro di finti crediti di imposta. E nel 2009 l’agenzia delle Entrate diede vita a una task force per recuperare un miliardo di euro di compensazioni indebite.