Il Sole 24 Ore

Costa 10 miliardi all’economia la congestion­e da traffico

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pCosta oltre dieci miliardi ogni anno all’economia e ai cittadini italiani la congestion­e da traffico. A stimarlo, una ricerca presentata ieri da Confcommer­cio. Tra gli altri dati, emerge un aspetto critico: la velocità media attuale nei maggiori centri urbani ricorda quella di fine ’700, cioè attorno ai 15 chilometri orari. Che scende fino a 7-8 km/h nelle ore di punta. Sul fronte trasporto merci, invece, è da segnalare la crescita della quota di prodotti che giunge in Italia per tramite di operatori dell’Est europeo (Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Romania, Slovenia e Slovacchia): era il 6,7% nel 2003, nel 2013 è salita al 47,4%. Ma anche gli investimen­ti pubblici in trasporti negli ultimi 12 anni hanno segnato il passo: sono calati da 20 a 10 miliardi di euro.

Mentre nelle città italiane il forte traffi corall entala viabilità– rileva lo studio – a Parigi il sindaco Anne Hidalgo punta a ridurre per legge i limiti di velocità a 30 km/h entro il 2020, estendendo lamisuraal­90% delterrit orio urbano. Perdita di tempo e stress a parte , tuttavia, da noi restare imbottigli­ati in coda ha consistent­i conseguenz­e anche di tipo economico. Ne consegue che, secondo Confcommer­cio, una riduzione del 10% dei tempi e dei costi medi di trasporto potrebbe portare ad un aumento dello 0,7% del Pil. L’Italia non esce bene neppure dal confronto internazio­nale. Tra le prime 100 città più congestion­ate, 5 sono italiane (Palermo, Roma, Milano, NapolieCat­ania) elano strare teaut ostradale, se messa in relazione al parco auto circolante, appare più scarsa di quella di Francia e Spagna. Mentre in Italia ci sono 1,81 km di autostrada per 10.000 macchine, in Francia ce ne sono 3,52 e in Spagna 6,61 km.

Il grande traffico sembra poi destinato a peggiorare nei prossimi anni. Secondo quanto è emerso da uno studio realizzato da Censis e Aniasa, l’associazio­ne dell’autonolegg­io, la crescente concentraz­ione di abitanti nelle grandi aree urbane e l’aumento dei flussi turistici – che saliranno del 42% arrivando a 68 milioni–nei prossimi 15 anni porteranno a un deciso aumento dei pendolari, che passeranno dai quasi 29 milioni attuali a 30,9 nel 2030. La gran parte di questi spostament­i sarà coperta dalle automobili, chegiàog gisono utilizzate nel 70% dei casi per lavoro, arrivando a toccare i 18,8 milioni rispetto ai 17,5 attuali.

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