Jobs act, tetto a 36 mesi tra Cig e solidarietà
Naspi a 24 mesi anche dopo il 2016 - Stop aumento contributi se c’è boom di trasformazioni
pUn mix fatto di contratti di solidarietà e di cassa integrazione assicurerà un sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro fino a 36 mesi. Mentre per chi perde il lavoro, la durata della Naspi si estenderà in modo strutturale a 24 mesi dal 2017 (quando doveva scendere a 18 mesi di durata).
Sono alcuned ellen ovità ill ustrate ieri dal ministro del lavoro, Giuliano Poletti, ai rappresentanti delle parti sociali, nell’incontro in vista dei 4 decreti attuativi del Jobs act (cig, politiche attive, ispezioni e semplificazioni) che saranno varati dal prossimo consiglio dei ministri ai primi di giugno. «Abbiamo trovato le risorse per uniformare a 24 mesi ladu ratade lnuo voas segno di disoccupazione in vigore da maggio», haspie gatoi lministro annunciando un nuovo faccia a faccia con sindacati e imprese prima della prossima riunione di governo. Per la Cig, che viene estesa agli appren- disti, è confermato il nuovo meccanismo ispirato al principio del bonus malus, ovvero più ricorri agli ammortizzatori e più paghi. È prevista un’addizionale che gradualmente può salire fino ad un massimo del 15%, in base all’utilizzo della cig(9% periprimi12mesi, 12% finoa 24 mesi e 15% fino a 36 mesi). La du- rata della cassa integrazione ordinaria e straordinaria è fissata in 24 mesi, calcolati però in un quinquennio mobile (prima era fisso, ma il periodo scadeva il 10 agosto 2015). La cigo o la cigs possono essere prolungate fino a 36 mesi, se prima viene utilizzato il contratto di solidarietà per 24 mesi (viene con- teggiato come 12 mesi ed equiparat ocomet ratta mentoa lla Cigs, compresi i massimali retributivi). Non sarà più possibile il ricorso alla Cig in caso di cessazione definitiva delle attività o di ramo di essa. Novità anche per le piccole imprese che fino raera noes clus edagli ammor tizzatori ordinari e potevano contare sulla cassain deroga, finanzia tada llafi scalità generale. Dovrann ocontr ibuire aderendo ad un fondo bilaterale di solidarietà: quello degli artigiani l’aliquota salirà allo 0,45%. Altrimenti dovrannoa derireal fondo residuale per il quale l’aliquota ordinaria è fissata allo 0,45% se sono imprese da 5 a 15 dipendenti, e allo 0,65% da 15 in su (oggi è lo 0,50% per tutti). Uno “sconto” dello 0,20%, invece, verrà applicato alle imprese che oggi pagano l’1,90% e quelle con più di 50 dipendenti che pagano il 2,20%, e avranno un’aliquota, rispettivamente, dell’1,70% e del 2%. Per Serena Sorrentino (Cgil) «il governo punta ari durrele risorse per la cig per finanziare le politiche attive, senza prevedere fi- nanziamenti aggiuntivi. È inaccettabile considerando la crisi». Per Gigi Petteni (Cisl) «se la tutela è nel mercato e non più nel posto di lavoro, bisogna rafforzare le politiche attive che rappresentano l’anello debole». Per Tiziana Bocchi (Uil) «la politica dei due tempi non funziona. Non vorremmo che ci possa essere una sfasatura tra ammortizzatori e politiche attive nella quale i lavoratori non siano supportati».
Mentre per Marco Leonardi, economista alla Statale di Milano, «è positivo che il governo vari tutti e 4 i Dlgs mancanti, e che la cig e le politiche attive viaggino finalmente in parallelo».
Non si è parlato ieri di riordino delle tipologie contrattuali, anche se il governo è deciso a cambiare la contestata clausola di salvaguardia che prevede un contributo per le gestioni previdenziali, a carico di datori di lavoro e autonomi, per le stabilizzazioni dei collaboratori, se i fondi della legge di stabilità saranno insufficienti coprire un’eventuale ondata di trasformazioni di collaborazioni (che hanno un’aliquota del 27,7%) in contratti a tempo indeterminato (che beneficiano della de contribuzione nel 2015). Per eventuali spese aggiuntive verrà utilizzata una sorta di “cauzione” garantita dalle risorse del Fondo occupazione, se non bastassero interverrà il governo. «L’importante è risolvere i problemi - spiega il presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia - e chiarire alle aziende che non ci saranno aumenti di contributi». Si profila una novità per l’apprendistato chesar àpossi biledal terzo annoscolastico, ovveroa partiredai 16 anni. Novità anche sull’individuazione del perimetro del lavoro subordinato, che serve per contrastare le false cococo, ed è definito dal Dlgs come una prestazione eterorganizzata ed eterodiretta (in riferimento a tempi e luogo di lavoro). Viene meno il riferimento alla ripetitività della prestazione contenuta neltesto originario, come caratteristica del lavoro subordinato.
POLETTI «Estendiamo la Cig alle piccole imprese sopra i 5 dipendenti e agli apprendisti. Allungamento stabile del nuovo sussidio»