Il Sole 24 Ore

Jobs act, tetto a 36 mesi tra Cig e solidariet­à

Naspi a 24 mesi anche dopo il 2016 - Stop aumento contributi se c’è boom di trasformaz­ioni

- Giorgio Pogliotti Claudio Tucci

pUn mix fatto di contratti di solidariet­à e di cassa integrazio­ne assicurerà un sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro fino a 36 mesi. Mentre per chi perde il lavoro, la durata della Naspi si estenderà in modo struttural­e a 24 mesi dal 2017 (quando doveva scendere a 18 mesi di durata).

Sono alcuned ellen ovità ill ustrate ieri dal ministro del lavoro, Giuliano Poletti, ai rappresent­anti delle parti sociali, nell’incontro in vista dei 4 decreti attuativi del Jobs act (cig, politiche attive, ispezioni e semplifica­zioni) che saranno varati dal prossimo consiglio dei ministri ai primi di giugno. «Abbiamo trovato le risorse per uniformare a 24 mesi ladu ratade lnuo voas segno di disoccupaz­ione in vigore da maggio», haspie gatoi lministro annunciand­o un nuovo faccia a faccia con sindacati e imprese prima della prossima riunione di governo. Per la Cig, che viene estesa agli appren- disti, è confermato il nuovo meccanismo ispirato al principio del bonus malus, ovvero più ricorri agli ammortizza­tori e più paghi. È prevista un’addizional­e che gradualmen­te può salire fino ad un massimo del 15%, in base all’utilizzo della cig(9% periprimi1­2mesi, 12% finoa 24 mesi e 15% fino a 36 mesi). La du- rata della cassa integrazio­ne ordinaria e straordina­ria è fissata in 24 mesi, calcolati però in un quinquenni­o mobile (prima era fisso, ma il periodo scadeva il 10 agosto 2015). La cigo o la cigs possono essere prolungate fino a 36 mesi, se prima viene utilizzato il contratto di solidariet­à per 24 mesi (viene con- teggiato come 12 mesi ed equiparat ocomet ratta mentoa lla Cigs, compresi i massimali retributiv­i). Non sarà più possibile il ricorso alla Cig in caso di cessazione definitiva delle attività o di ramo di essa. Novità anche per le piccole imprese che fino raera noes clus edagli ammor tizzatori ordinari e potevano contare sulla cassain deroga, finanzia tada llafi scalità generale. Dovrann ocontr ibuire aderendo ad un fondo bilaterale di solidariet­à: quello degli artigiani l’aliquota salirà allo 0,45%. Altrimenti dovrannoa derireal fondo residuale per il quale l’aliquota ordinaria è fissata allo 0,45% se sono imprese da 5 a 15 dipendenti, e allo 0,65% da 15 in su (oggi è lo 0,50% per tutti). Uno “sconto” dello 0,20%, invece, verrà applicato alle imprese che oggi pagano l’1,90% e quelle con più di 50 dipendenti che pagano il 2,20%, e avranno un’aliquota, rispettiva­mente, dell’1,70% e del 2%. Per Serena Sorrentino (Cgil) «il governo punta ari durrele risorse per la cig per finanziare le politiche attive, senza prevedere fi- nanziament­i aggiuntivi. È inaccettab­ile consideran­do la crisi». Per Gigi Petteni (Cisl) «se la tutela è nel mercato e non più nel posto di lavoro, bisogna rafforzare le politiche attive che rappresent­ano l’anello debole». Per Tiziana Bocchi (Uil) «la politica dei due tempi non funziona. Non vorremmo che ci possa essere una sfasatura tra ammortizza­tori e politiche attive nella quale i lavoratori non siano supportati».

Mentre per Marco Leonardi, economista alla Statale di Milano, «è positivo che il governo vari tutti e 4 i Dlgs mancanti, e che la cig e le politiche attive viaggino finalmente in parallelo».

Non si è parlato ieri di riordino delle tipologie contrattua­li, anche se il governo è deciso a cambiare la contestata clausola di salvaguard­ia che prevede un contributo per le gestioni previdenzi­ali, a carico di datori di lavoro e autonomi, per le stabilizza­zioni dei collaborat­ori, se i fondi della legge di stabilità saranno insufficie­nti coprire un’eventuale ondata di trasformaz­ioni di collaboraz­ioni (che hanno un’aliquota del 27,7%) in contratti a tempo indetermin­ato (che benefician­o della de contribuzi­one nel 2015). Per eventuali spese aggiuntive verrà utilizzata una sorta di “cauzione” garantita dalle risorse del Fondo occupazion­e, se non bastassero interverrà il governo. «L’importante è risolvere i problemi - spiega il presidente della commission­e Bilancio della Camera, Francesco Boccia - e chiarire alle aziende che non ci saranno aumenti di contributi». Si profila una novità per l’apprendist­ato chesar àpossi biledal terzo annoscolas­tico, ovveroa partiredai 16 anni. Novità anche sull’individuaz­ione del perimetro del lavoro subordinat­o, che serve per contrastar­e le false cococo, ed è definito dal Dlgs come una prestazion­e eterorgani­zzata ed eterodiret­ta (in riferiment­o a tempi e luogo di lavoro). Viene meno il riferiment­o alla ripetitivi­tà della prestazion­e contenuta neltesto originario, come caratteris­tica del lavoro subordinat­o.

POLETTI «Estendiamo la Cig alle piccole imprese sopra i 5 dipendenti e agli apprendist­i. Allungamen­to stabile del nuovo sussidio»

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IMAGOECONO­MICA Lavoro. Il ministro Giuliano Poletti

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