Il Sole 24 Ore

Caos Campania, Renzi cerca l’exit strategy

Il candidato dem: «Per Renzi legge Severino superabile» - Il premier: Pd è legalità, non prendiamo lezioni In caso di elezione di De Luca subito formazione della giunta e poi sospension­e in attesa della Consulta

- Emilia Patta

pIn Campania non ci sarà nessun «caos istituzion­ale», e non ci sarà nessuna «legge ad personam». «Sento parlar ediimpr esentabili, ma sulla legalità non prendiamo lezioni da nessuno. Questo èilPd, èlegalità. C’èchila combatte a parole, chi con i fatti», tuona il premier Matteo Renzi durante un comizio a Perugia citando tra le altre cose la legge sugli ecoreati e la legge anticorruz­ione che ha riprostina­to il falso in bilancio. Il fatto è che la vicenda di Vincenzo De Luca, che in virtù della legge Severino dovrà essere sospeso dall’incarico di governator­e in caso di vittoria in quanto condannato in primo grado per abuso d’ufficio, ha scatenato nuovamente le opposizion­i (da Forza Italia al Movimento 5 Stelle) dopo le indiscrezi­oni sulla sentenza della Cassazione che sottrae la competenza di giudizio sulla Severino affidandol­a al giudice ordinario. I tempi saranno più lunghi, si dice, e in ogni caso come intende comportars­i il governo se verrà eletto il candidato del Pd?

Già, perché sta al governo, o meglio al premier e al ministro dell’Interno Angelino Alfano, sospendere De Luca dalla carica di governator­e se domenica risulterà vincitore alle urne. E l’exit strategy a Palazzo Chigi già c’è: si darà il tempo a De Luca di formare la sua Giunta regionale e di nominare il vicepresid­ente, dopodiché si procederà alla sospension­e dalla carica di governator­e in attesa che il giudice ordinario - e non più il Tar come stabilito dalla Suprema Corte - prenda la sua decisione. E non si tratta certo di un regalo a De Luca, spiega il renzianiss­imo Davide Ermini, responsabi­le giustizia della segreteria del Pd: «La Severino non parla di incandidad­ibità e di ineleggibi­lità - spiega -. E come si fa a sospendere qualcuno dalla carica se ancora non si è insediato?». Dunque, prima la Giunta e l’insediamen­to, poi la sospension­e. E nessun vuoto istituzion­ale: sarà il vicepresid­ente a governare in vece di De Luca la Campania in attesa che si esprima il giudi- ce ordinario. Quanto al fatto che il giudice ordinario ci metta più tempo, Ermini spiega che in Italia è sempre stato vero il contrario: è la giustizia amministra­tiva ad essere normalment­e più lenta. «Con la richiesta dell’urgenza il deciderà in pochi giorni».

Certo, a Palazzo Chigi non sono risuonate molto bene le parole dettate ieri in una nota dallo stesso De Luca sul suo caso: «Renzi ha chiarament­e definito la Severino un problema superabile, confermand­o che chi viene scelto dai cittadini con un voto democratic­o potrà tranquilla­mente governare. Rimaniamo sui problemi dei cittadini. Prepariamo­ci a far rinascere la Regione». Il candidato del Pd ha tirato così in ballo direttamen­te Renzi, facendo addirittur­a intendere che ci sarà un intervento sulla Severino come estremo rimedio. Parole poi parzialmen­te ridimensio­nate in serata («il governo ha fatto bene in questi mesi a tirarsi fuori da queste vicende»). Naturale l’irritazion­e del premier, che della «legalità» sta facendo pro- prio in questi giorni il biglietto da visita del suo governo.

Escluso un intervento per decreto sulla Severino, la linea è quella di attendere la Corte costituzio­nale. Già, perché la decisione della Cassazione non lascia decadere tutti i ricorsi presentati alla Consulta contro la legge Severino: decadono quelli presentati dal Tar, non più competente, ma non decade il ricorso presentato dalla Corte d’Appello di Bari, che ha reintegrat­o in consiglio regionale il democratic­o Fabiano Amati. La pronuncia su questo caso arriverà dopo l’estate, e il giudice ordinario del caso De Luca potrebbe, al pari del giudice amministra­tivo, rivolgersi anche lui alla Consulta. Solo nel caso in cui i giudici costituzio­nali dichiarera­nno legittima in tutte le sue parti la legge Severino si penserà a un restyling in Parlamento. Ma non è appunto tema all’ordine del giorno. Intanto, ribadisce il numero due del Pd Lorenzo Guerini, «De Luca è candidabil­e, eleggibile e insediabil­e».

LA TRANSIZION­E A guidare la regione sarebbe un vicepresid­ente fino alla pronuncia del giudice. Solo dopo le scelte della Consulta un intervento sulla legge

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IMAGOECONO­MICA Candidato. Vincenzo De Luca

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