Un marchio unico contro i falsi
pUn tricolore per rendere riconoscibile i prodotti alimentari italiani e contrastare il fenomeno dell’Italian sounding. Da oggi il made in Italy ha uno strumento di promozione in più, il segno unico distintivo dell’agroalimentare, un marchio “ombrello”.
Il segno distintivo, presentato ieri a Expo,servirà a promuovere i prodotti italiani dell’agroalimentare sotto un’unica bandiera e a contrastare la diffusione dei prodotti contraffatti, il cosiddetto Italian sounding. Il marchio fa parte del Piano straordinario per il made in Italy dell’agroalimentare, con 72 milioni di euro.
«È uno strumento in più a servizio delle imprese per spingere l’export – ha commentato il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina – con l’obiettivo di arrivare a un valore di 50 miliardi di euro entro il 2020».Negli ultimi dieci anni l’export è cresciuto del 70% e nel 2014 ha raggiunto 34,4 miliardi, con oltre 8,7 miliardi nel primo trimestre 2015. L’obiettivo per quest’anno è di arrivare a 36 miliardi.
Il viceministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda ha spiegato che «questo governo fa quello che nessuno ha tentato in passato, se non varando progetti senza fondi. Il nostro è il più grande piano mai fatto negli ultimi anni per il settore agroalimentare e si basa su due principali sfide: da un lato, l’advertising per comunicare quale sia il vero prodotto made in Italy e, dall’altro, lavorare con la grande distribuzione per far atterrare i nostri prodotti sugli scaffali». Calenda ho sottolineato che «il fenomeno dell’Italian sounding è così esteso perché i prodotti originali italiani sono introvabili nei punti vendita americani mentre abbonda l’Italian sounding di Kraft e Unilever. Per esempio in Texas abbiamo verificato che c’è pochissimo italiano originale».
Ilsegnodistintivosaràutilizzato per la prima volta in una campagna promozionale negli Usa (budget 44 milioni) concentrata in 4 Stati: New York, California, Illinois e Texas. Altri 7 milioni in Canada. Il marchio non sarà stampato sul packaging dei prodotti (come qualcunosiaspettava)masaràpresente sugli scaffali dei supermercati. Intanto l’offensiva sul mercato Usa partirà dalla fiera retailer di