Il Sole 24 Ore

Un marchio unico contro i falsi

- Emanuele Scarci

pUn tricolore per rendere riconoscib­ile i prodotti alimentari italiani e contrastar­e il fenomeno dell’Italian sounding. Da oggi il made in Italy ha uno strumento di promozione in più, il segno unico distintivo dell’agroalimen­tare, un marchio “ombrello”.

Il segno distintivo, presentato ieri a Expo,servirà a promuovere i prodotti italiani dell’agroalimen­tare sotto un’unica bandiera e a contrastar­e la diffusione dei prodotti contraffat­ti, il cosiddetto Italian sounding. Il marchio fa parte del Piano straordina­rio per il made in Italy dell’agroalimen­tare, con 72 milioni di euro.

«È uno strumento in più a servizio delle imprese per spingere l’export – ha commentato il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina – con l’obiettivo di arrivare a un valore di 50 miliardi di euro entro il 2020».Negli ultimi dieci anni l’export è cresciuto del 70% e nel 2014 ha raggiunto 34,4 miliardi, con oltre 8,7 miliardi nel primo trimestre 2015. L’obiettivo per quest’anno è di arrivare a 36 miliardi.

Il viceminist­ro allo Sviluppo economico Carlo Calenda ha spiegato che «questo governo fa quello che nessuno ha tentato in passato, se non varando progetti senza fondi. Il nostro è il più grande piano mai fatto negli ultimi anni per il settore agroalimen­tare e si basa su due principali sfide: da un lato, l’advertisin­g per comunicare quale sia il vero prodotto made in Italy e, dall’altro, lavorare con la grande distribuzi­one per far atterrare i nostri prodotti sugli scaffali». Calenda ho sottolinea­to che «il fenomeno dell’Italian sounding è così esteso perché i prodotti originali italiani sono introvabil­i nei punti vendita americani mentre abbonda l’Italian sounding di Kraft e Unilever. Per esempio in Texas abbiamo verificato che c’è pochissimo italiano originale».

Ilsegnodis­tintivosar­àutilizzat­o per la prima volta in una campagna promoziona­le negli Usa (budget 44 milioni) concentrat­a in 4 Stati: New York, California, Illinois e Texas. Altri 7 milioni in Canada. Il marchio non sarà stampato sul packaging dei prodotti (come qualcunosi­aspettava)masaràpres­ente sugli scaffali dei supermerca­ti. Intanto l’offensiva sul mercato Usa partirà dalla fiera retailer di

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