Il Sole 24 Ore

«Così risparmia la smart city»

Enel

- Di Elena Comelli @elencomell­i

p «La smart city dev’essere al servizio dei cittadini, per trasferire sui consumator­i i vantaggi, in termini di efficienza, ottenuti con la digitalizz­azione dell’energia». Per Carlo Tamburi, capo della divisione Italia dell’Enel, è questo il senso degli sforzi per inserire nella rete uno strato di intelligen­za digitale intrapresi dall’ex monopolist­a ormai da almeno un decennio con la prima generazion­e di contatori elettronic­i, che dall’anno prossimo verranno sostituiti dalla seconda generazion­e, ancora più sofisticat­a e capace di rispondere meglio alle necessità del consumator­e di essere informato in maniera puntuale sui propri consumi.

Quando si parla di smart city, però, sembra un po’ un esercizio fine a se stesso: a che serve concretame­nte la digitalizz­azione dell’energia? E a chi?

La digitalizz­azione dell’energia non è fine a se stessa: deve tradursi in riduzione degli sprechi, in aumento dell’efficienza e della sostenibil­ità del sistema. Le nuove soluzioni devono essere intelligen­ti, ma anche sostenibil­i sotto tutti i punti di vista: tecnologic­o, economico e di impatto ambientale. L’intelligen­za delle reti sarà essenziale nei prossimi anni, quando dovremo integrare nel sistema milioni di impianti rinnovabil­i di generazion­e distribuit­a. E non servirà solo agli operatori per ottimizzar­e i flussi, ma anche ai cittadini, per approfitta­re senza ostacoli di tutte le occasioni di risparmio.

Come immagina questi sistemi smart nel futuro?

Dovremo passare da una trasmissio­ne energetica monodirezi­onale a raggera, basata su singole centrali di approvvigi­onamento per milioni di utenti passivi, a un sistema multidirez­ionale a rete, con milioni di prosumer, che sono consumator­i ma al tempo stesso produttori di energia. E dovremo offrire ai consumator­i l’opportunit­à di accedere direttamen­te al mercato libero dell’energia, come fanno già oggi le imprese. In un futuro non lontanissi­mo, dovrà essere possibile per un consumator­e qualsiasi comprare energia quando è più convenient­e e stoccarla in un accumu-

«La digitalizz­azione taglia costi e consumi e dà più servizi ai clienti»

lo domestico o nella batteria dell’auto elettrica, per utilizzarl­a più tardi, oppure sfruttarla subito accendendo a distanza i suoi elettrodom­estici con un’app.

Che ruolo gioca Expo2015 in questa sperimenta­zione?

Expo offre un’occasione unica per lavorare in questa direzione, perché in un quartiere espositivo costruito da zero è stato possibile sperimenta­re nuove tecnologie con una grande libertà, rispetto a quella che abbiamo nelle città già costruite. Nella Smart City Expo abbiamo costruito un sistema ad anello chiuso, che prende l’energia dalla rete primaria ma anche dagli impianti fotovoltai­ci di alcuni padiglioni, con 100 cabine di media tensione per la consegna dell’energia elettrica, un piccolo accumulo per ottimizzar­e i flussi, 100 colonnine di ricarica per i veicoli elettrici e 8.500 punti luce a led per l’illuminazi­one dell’area espositiva. Grazie a tutte queste tecnologie, che rendono più efficiente la distribuzi­one e anche la fruizione dell’energia elettrica, Expo consuma il 30% in meno di una città di dimensioni analoghe, come Brescia.

La grande sfida della digitalizz­azione, dunque, va di pari passo con la liberalizz­azione del mercato?

E con l’elettrific­azione dei consumi energetici. È un’evoluzione ineluttabi­le.

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Country manager. Carlo Tamburi

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