Nelle scelte ritorna il tasso fisso
a La prima parte del 2015 segna definitivamente la ripresa del mercato dei mutui. Salgono le richieste, le erogazioni, l'importo medio del finanziamento e si assiste, un po' a sorpresa, a un ritorno di fiamma dei consumatori per il tasso fisso. Un'indagine dell'Abi, condotta su 78 istituti (rappresentativi di circa l'80% dell'intero mercato bancario) rileva come nel trimestre gennaio-marzo l'ammontare delle erogazioni di nuovi mutui sia stato di 7,897 miliardi di euro, superando di gran lunga i 5,250 miliardi dello stesso periodo del 2014, con un balzo di circa il 50%.
L'ammontare ricevuto si attesta intorno ai 121mila euro. In particolare, richiesta e importo effettivo si avvicinano sempre di più. Nell'ottobre 2014 lo scarto, in negativo, era dell'11%, adesso questa differenza si è assottigliata al 4%. Buone notizie anche per il loanto-value. Mutui.it certifica che nel semestre novembre 2014 - aprile 2015 la media ha superato la soglia psicologica del 50%, attestandosi al 52%. Sul fronte dei tassi, nel dato complessivo del primo trimestre il variabile rappresenta ancora il 66,7% delle erogazioni (dato Abi). Però a marzo il fisso ha raddoppiato la sua quota, passando dal 18% del marzo 2014 al 35%. E l'analisi di mutui.it si spinge ancora più in là e mostra come nelle domande di mutuo avanzate più di recente il fisso sia arrivato addirittura al 60%. «Questo trend - spiega Mauro Giacobbe, a.d. di Facile.it (società che gestisce il brand Mutui.it) - è strettamente legato all'andamento degli spread e dei tassi a cui i mutui sono indicizzati. Il fisso rappresenta al momento una soluzione di investimento molto competitiva, visto che è possibile scendere sotto il 3% anche per durate lunghe» . A livello di rata, il variabile continua ad essere preferibile, perché sul mercato si trovano offerte con un Taeg complessivo attorno all'1,6-1,7%. Ma portarsi a casa un fisso sotto il 3%, con la certezza della rata invariabile, è un'occasione d'oro per molti. Infine, per quanto riguarda la finalità, secondo Crif si rafforza ancora la quota di surroghe e sostituzioni, arrivati intorno al 18% del totale dal 14% dell'intero 2014.