Il Sole 24 Ore

Bain, Advent e Clessidra pronti ad aggiudicar­si Icbpi

Offerta da 2,15 miliardi di euro

- Luca Davi Carlo Festa

Il consorzio dei tre fondi di private equity Bain Capital, Advent e Clessidra è pronto ad acquistare l’Istituto centrale delle banche popolari (Icbpi). Dopo un’asta accesa con l’altro concorrent­e in gara, cioè la cordata formata da Cvc e Permira, ieri c’è stato il verdetto delle popolari azioniste che - assieme ai loro advisor Mediobanca, Equita e lo studio Lombardi Molinari Segni - hanno optato per l’offerta vincolante da 2,15 miliardi di euro di Bain-Advent-Clessidra. Ai fondi è stata data l’esclusiva che dovrebbe permettere di arrivare alla firma del contratto entro il 19 giugno. È stato così ribaltato quello che sembrava l’esito di venerdì scorso, quando pareva imminente la concession­e dell’esclusiva alla cordata rivale Permira-Cvc. L’0fferta da 2,15 miliardi di Bain Capital-Advent-Clessidra è strutturat­a con un componente equity del 50% circa e altrettant­o a debito. A questa si aggiunge però l’opzione di un’offerta da 2 miliardi, sostanzial­mente fully equity (la quota cash è superiore all’80%, pari a circa 1,7 mld circa).

Un doppio binario, insomma, che permette alle banche popolari di affrontare con assoluta serenità gli iter autorizzat­ivi, lasciando ampi spazi di flessibili­tà alle Authority. Ovviamente nel secondo caso entrambi i soggetti dovrebbero fare un sacrificio: le popolari azioniste dovrebbero infatti incassare di meno, mentre i private equity dovranno aumentare i capitali propri investiti. Confermata d’altra parte la possibilit­à per le banche di reinvestir­e nella società per arrivare a una quota fino al 15 per cento. Il deal prevede inoltre l’esborso di ulteriori 75 milioni per il riacquisto delle minorities in CartaSi ed Helpline.

Ora si apre il periodo di esclusiva, durante la quale i fondi avranno accesso in esclusiva alla data room. Gli azionisti contano di arrivare alla firma ufficiale entro il 19 giugno, mentre la formalizza­zione del closing è prevista entro l’anno.

Importante il risvolto per le banche popolari venditrici, capitanate dall’ad del Creval Miro Fiordi, primo azionista di Icbpi (20,4%), cui è stato affidato il compito dai soci di curare un deal che, fino a questo momento, rientra tra i maggiori nel settore finanziari­o in Europa. Molte delle banche coinvolte possono registrare importanti plusvalenz­e, un dettaglio certo non trascurabi­le soprattutt­o in una fase come quella attuale, in cui le richieste patrimonia­li si fanno sempre più stringenti.

D’altra parte la cordata formata da Bain Capital-AdventCles­sidra ha vinto grazie all’offerta economica più alta. Permira e Cvc avevano infatti messo sul tavolo circa 2 miliardi di euro. Insomma, una sfida molto competiva e con diversi colpi di scena, che alla fine si sarebbe risolta per una differenza di 150 milioni. Ora dunque si guarda ali esclusiva che separano Bain Capital (sull’operazione ha lavorato il managing partner italiano Luca Bassi), Advent e Clessidra (con i partner Maurizio Bottinelli e Simone Cucchetti) dalla conclusion­e dell’operazione.

I principali azionisti di Icbpi sono Credito Valtelline­se ( 20,5%), Banco Popolare (9,62%, più 5,76% in capo a Holding di Partecipaz­ioni Finanziari­e), Bper (10,6%), Popolare Vi

cenza (9,99%), Veneto Banca (9,99%), Iccrea (7,92%), Popolare Cividale (5,14%), Banca

Popolare di Milano (5%) e Ubi ( 5,14%). La cordata BainAdvent-Clessidra ha avuto nell’operazione l’assistenza finanziari­a di Vitale & Co, Rothschild, Franco Bernabè, Hsbc e Goldman Sachs.

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